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Pericoli 2.0: le minacce della tecnologia non risparmiano il mondo dei bambini

L’ultimo tentativo di utilizzare la tecnologia per scopi non puramente costruttivi è stato scoperto in America dalla Federal Trade Commission, la quale ha multato, con una pesante sanzione, un’azienda cinese produttrice di giocattoli.

Si sapeva che prima o poi i più recenti e veloci cambiamenti tecnologici avrebbero influenzato anche l’industria dei giochi, che ha da sempre dimostrato un forte interesse per lo sviluppo tecnologico. Infatti, ultimamente si sente parlare di smart things e di conseguenza di smart Toys, cioè giocattoli come bambole e pupazzi che sono in grado di interagire con il bambino grazie al software che posseggono al loro interno.

La notizia dell’intervento della Federal Trade Commission (l’agenzia di tutela dei consumatori americana) però non ci deve far dimenticare che è necessario rimanere sempre allerta in queste situazioni. In particolare, il caso in esame riguarda l’emissione di una multa di 650 mila dollari ad un’azienda di Hong Kong, la Vtech Electronics, per la produzione di una bambola intelligente in grado di registrare la voce del bambino, rispondere con frasi sensate e scattare foto. La causa di tale sanzione è attribuita al fatto che l’azienda cinese non ha assicurato elevata trasparenza e tutela delle informazioni che il suo prodotto era in grado di assimilare.

Il mercato degli smart toys, secondo gli esperti, sarà sempre in continua crescita, infatti oggi vale più di 4 miliardi di dollari. Secondo la Juniper Researches, tale mercato nel 2022 avrà un valore di 15,5 miliardi, stimando una crescita media annua del 42% dovuta al fatto che i giocattoli saranno sempre più connessi e svilupperanno funzionalità sempre più avanzate. Tutto ciò implicherà nei prossimi anni la necessità per le autorità, non solo americane, di sottoporre a regolamentazione il mercato degli smart toys per tutelare la sicurezza e la privacy dei nostri bambini.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, non è la prima volta che accade un evento simile, infatti circa un anno fa in Germania è stata eliminata dal mercato una bambola di nome Cayla, prodotta dalla Genesis Toys. Quest’ultima non solo era in grado di registrare la voce del bambino, interagire con lo stesso e scattare delle foto; ma poteva anche essere controllata da remoto, permettendo a malintenzionati di registrare la voce del piccolo utente, parlargli utilizzando il microfono inserito all’interno e di scattargli foto a insaputa del bambino e di coloro che gli stavano vicino.

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