Il TAR del Lazio ha respinto il ricorso di Vodafone Italia contro la multa comminata nel 2019 dall’Autorità Antitrust, che aveva accertato la violazione del Codice del Consumo, in particolare per la carenza informativa riscontrata all’epoca nelle offerte mobile di tipo winback dell’operatore rivolte agli ex clienti.
La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (ecco il documento completo) è stata pubblicata oggi, 21 Marzo 2024, in seguito alla decisione presa nella camera di consiglio del 10 Gennaio 2024.
Come detto, questa pronuncia del TAR riguarda il ricorso che era stato presentato da Vodafone Italia, contro il provvedimento PS11381 dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), ossia l’Antitrust, del 6 Dicembre 2019, con cui l’operatore era stato multato per un totale di 6 milioni di euro con due differenti sanzioni.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, secondo il provvedimento sanzionatorio dell’Antitrust, Vodafone aveva violato l’Articolo 22 del Codice del Consumo, in quanto da Giugno 2018 non aveva fornito informazioni chiare ed immediate nella promozione delle offerte di telefonia mobile di tipo winback rivolte ad ex clienti, contattati prevalentemente tramite SMS.
Secondo AGCM, l’operatore si era limitato ad indicare le sole condizioni del piano tariffario proposto in termini di prezzo e traffico incluso, omettendo nel messaggio gli ulteriori costi o i vincoli di fruizione delle offerte. L’Antitrust aveva ritenuto tale condotta “idonea ad indurre in errore il consumatore medio in ordine al contenuto della proposta ed a fargli assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso”.
L’Autorità aveva inoltre accertato che, in violazione dell’Articolo 65 del Codice del Consumo, nella fase di adesione dei consumatori a tutte le offerte di telefonia mobile, Vodafone Italia aveva preattivato diversi servizi e/o opzioni aggiuntivi rispetto all’offerta principale, con aggravio di costi, senza il preventivo ed espresso consenso del consumatore.
Per questi motivi, l’Antitrust aveva irrogato a Vodafone Italia una sanzione pari a 2,9 milioni di euro per la prima pratica scorretta e una sanzione di 3,1 milioni di euro per la seconda pratica, per un totale di 6 milioni di euro.
In seguito a questa sanzione, Vodafone Italia aveva adeguato gli SMS winback, inserendo ad esempio anche un numero verde dedicato per maggiori informazioni sulle offerte di telefonia mobile proposte. Inoltre, l’operatore aveva poi rimosso l’attivazione automatica di alcune opzioni aggiuntive (come il Giga di Riserva) e nelle pagine delle offerte forniva maggiori dettagli sui servizi aggiuntivi attivabili.
Il ricorso di Vodafone Italia poi respinto dal TAR
Con il suo ricorso al TAR del Lazio proposto già nel 2020, Vodafone Italia ha contestato la legittimità del provvedimento dell’Antitrust.
In particolare, l’operatore ha chiesto l’annullamento del provvedimento sostenendo: l’asserita liceità della prima condotta contestata, conforme alla regolazione di settore, la violazione del legittimo affidamento e il tardivo avvio del procedimento istruttorio con riferimento alla seconda pratica, la dedotta liceità della seconda condotta, in ragione della pretesa acquisizione di un consenso preventivo da parte dei clienti, e infine sul quantum, l’irragionevole determinazione della sanzione.
Nel corso del procedimento al TAR del Lazio, oltre ad essersi costituita in giudizio l’AGCM, è intervenuta ad opponendum anche Iliad Italia.
Come si legge nella sentenza, il TAR del Lazio ha sostanzialmente confermato e ritenuto corrette le decisioni dell’Antitrust, per cui ha ritenuto infondato il ricorso di Vodafone Italia.
In particolare, secondo il TAR tutti i motivi di ricorso presentati da Vodafone sono infondati e, pertanto, la domanda annullatoria deve essere respinta.
Dunque, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima) ha deciso di respingere il ricorso di Vodafone Italia. Il TAR ha inoltre condannato Vodafone a rifondere le spese di lite in favore dell’Autorità, che si liquidano in complessivi 4mila euro oltre accessori se dovuti.
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