TIM wholesale, Fibra FTTH: approvata la procedura di validazione degli ONT degli OAO
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha approvato, con alcune modifiche, la procedura proposta da TIM per la verifica tecnica di interoperabilità e la certificazione degli ONT forniti dagli altri operatori (OAO) che si appoggiano su rete TIM in Fibra FTTH.
Lo ha reso noto l’AGCOM nella giornata di oggi, 14 Aprile 2023, attraverso la pubblicazione sul suo sito web della delibera 11/23/CIR (ecco il documento completo), risalente allo scorso 4 Aprile 2023, con cui in seguito alla consultazione pubblica che si è svolta nei mesi scorsi ha approvato questa nuova procedura.
Come già raccontato da MondoMobileWeb, infatti, lo scorso 26 Ottobre 2022 era stata pubblicata la delibera 26/22/CIR, con cui l’AGCOM aveva avviato un procedimento e una consultazione pubblica per definire le condizioni economiche delle procedure di certificazione degli ONT forniti dagli altri operatori (OAO) che si appoggiano su rete TIM in Fibra FTTH, per i quali è necessario verificare l’interoperabilità con gli apparati OLT di TIM.
In quell’occasione, l’AGCOM ricordava che la catena impiantistica sottostante alla fornitura da parte di TIM del servizio VULA FTTH richiede, oltre alla fibra ottica in rete primaria e secondaria e splitter, l’utilizzo di un apparato ottico (Optical Line Termination, OLT) situato presso la centrale di TIM e di un apparato di terminazione ubicato presso il cliente finale (Optical Network Termination, ONT).
Come già raccontato, l’ONT è un apparato attivo, installato presso l’abitazione del cliente finale, che svolge le funzionalità di terminazione di rete ottica in una rete di accesso FTTH. L’ONT di rete si interfaccia con l’OLT e svolge le funzionalità di conversione dei segnali in ingresso da ottico in elettrico.
L’Autorità aveva dunque avviato il procedimento istruttorio e la consultazione pubblica nazionale concernente le condizioni tecniche ed economiche della procedura, proposta da TIM, di verifica tecnica di interoperabilità tra le ONT (Optical Network Termination) degli OAO (Others Authorised Operator, cioè gli operatori diversi da TIM che si appoggiano alla sua rete) e gli apparati OLT (Optical Line Termination) di TIM.
Sostanzialmente, TIM intende offrire un servizio con cui gli operatori partner nel mercato wholesale su rete Fibra FTTH che hanno intenzione di fornire al cliente una propria ONT (sia esterna che integrata nel modem), differente da quelle fornite normalmente da TIM, potranno richiedere la certificazione del proprio apparato ONT attraverso dei test con cui sarà verificata la compatibilità con gli apparati OLT presenti nelle centrali di TIM.
Questo procedimento dell’AGCOM era stato avviato anche per via del provvedimento dell’Antitrust del 15 Febbraio 2022 con cui erano stati approvati gli impegni presentati da TIM nell’ambito del procedimento relativo agli accordi di accesso all’infrastruttura di FiberCop. Infatti, tra gli impegni approvati, il numero 7 riguarda proprio la possibilità per ogni operatore di installare presso le abitazioni dei clienti i propri apparati ONT.
Per ottemperare a quanto previsto da questo impegno, TIM ha presentato lo scorso 5 Agosto 2022 un’istanza con la quale ha sottoposto all’AGCOM la propria proposta circa la “Procedura di verifica tecnica di interoperabilità” e il relativo “Listino”, i quali sono stati poi posti in consultazione.
Gli esiti della consultazione e le valutazioni dell’Autorità
Dunque, con la delibera 11/23/CIR pubblicata quest’oggi, in seguito all’esito della consultazione pubblicazione nazionale l’Autorità ha approvato, con modifiche, la procedura proposta da TIM. In particolare, le principali modifiche riguardano la riduzione delle condizioni economiche applicabili.
Infatti, gli altri operatori intervenuti nella consultazione hanno richiesto alcuni correttivi rispetto alla proposta iniziale presentata da TIM.
In particolare, hanno partecipato alla consultazione Fastweb, Iliad Italia, Open Fiber, Tiscali Italia, Vodafone Italia e WINDTRE, oltre all’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP), la Free Modem Alliance e anche un cittadino interessato.
Oltre alle varie osservazioni fornite durante la consultazione e riportate nella delibera odierna, gli altri operatori hanno condiviso l’orientamento dell’Autorità circa l’avvio di uno specifico tavolo tecnico nell’ambito del quale verificare congiuntamente con TIM e gli OAO interessati gli impatti sui processi di fornitura e assurance attualmente esistenti e le eventuali modalità di carattere tecnico gestionale determinate dall’introduzione di ONT proprietari degli altri operatori.
All’interno delle sue valutazioni conclusive, che hanno poi portato alla modifica di alcune condizioni economiche proposte da TIM, l’AGCOM ha affermato anche che l’effettiva implementazione dell’impegno da parte di TIM costituisce un primo passo per avere sul mercato degli apparati ONT pienamente interoperabili in diversi scenari e contesti di riferimento, consentendo anche agli operatori che acquistano servizi wholesale di TIM di poter fornire ai propri clienti retail, qualora quest’ultimi siano interessati, anche CPE integrate con apparati ONT, con “conseguenti vantaggi in termini di migliore user experience e maggiore autonomia e flessibilità nella fornitura del servizio”.
Secondo l’Autorità, tale possibilità potrà costituire un “ulteriore elemento abilitante all’adozione di un maggiore take up di servizi FTTH nel Paese”.
Detto ciò, l’Autorità ha ritenuto che le condizioni economiche proposte da TIM, relativamente alla procedura di verifica tecnica di interoperabilità, debbano soddisfare i requisiti di equità e ragionevolezza, nonché di congruità con i costi riportati.
In tale ottica, l’Autorità, svolti gli approfondimenti di competenza e preso atto dei chiarimenti forniti da TIM circa alcune osservazioni poste dagli operatori intervenuti nel corso della consultazione pubblica, ha ritenuto che le suddette condizioni economiche dovessero essere riformulate, sostanzialmente diminuendo i costi previsti inizialmente dall’operatore.
Cosa prevede la delibera dell’AGCOM sulla procedura di TIM
Dunque, con l’Articolo 1 della delibera 11/23/CIR l’AGCOM ha approvato le condizioni tecniche ed economiche della procedura di verifica tecnica di interoperabilità tra gli ONT degli OAO e gli apparati OLT di TIM, di cui all’istanza di TIM del 5 Agosto 2022, fatto salvo quanto previsto ai commi dal 2 al 6 dello stesso Articolo 1.
Con il comma 2, l’Autorità ha stabilito che TIM dovrà applicare, relativamente ai contributi una tantum, le condizioni economiche corrispondentemente indicate, riportate nello stesso comma 2 dell’Articolo 1 della delibera secondo le modifiche richieste dall’AGCOM.
Con il comma 3 dell’Articolo 1 l’AGCOM ha imposto che i contributi una tantum per attività di no regression contro singola scheda OLT, di cui al comma precedente, rispettivamente per accessi VULA FTTH/semi-VULA FTTH (26432 euro) e per accessi bitstream NGA FTTH/semi-Bitstream NGA FTTH (27744 euro), siano applicati nei casi in cui sia necessario procedere alla rivalidazione di un ONT, già oggetto di una precedente validazione, a seguito dell’adozione da parte di TIM di una nuova scheda xPON o di un nuovo modello di OLT al fine di far fronte all’evoluzione tecnologica della propria rete o in caso di end of sale di precedenti modelli.
Nei casi in cui, invece, si rendesse necessario procedere ad una rivalidazione dell’ONT, a seguito di un aggiornamento della release SW/FW dell’OLT (ad esempio per la risoluzione di eventuali anomalie riscontrate in campo o per l’introduzione di nuove funzionalità/servizi) o dell’ONT stesso dell’operatore, le Parti (TIM e OAO) possono concordare, su base progetto, nel rispetto del principio di non discriminazione e di parità di trattamento e tenuto conto della specificità degli interventi richiesti, che potrebbero essere anche più circoscritti rispetto a quelli previsti nella precedente fattispecie, i costi delle attività di no regression che saranno conseguentemente non superiori a quelli approvati nell’ambito del provvedimento pubblicato quest’oggi dall’AGCOM.
Con il comma 4 l’AGCOM ha stabilito che TIM comunica agli operatori la necessità di svolgere i test di no regression, a seguito di aggiornamenti riguardanti i propri apparati OLT, con un congruo preavviso (non inferiore a 90 giorni) in modo da consentire agli stessi di porre in atto le azioni necessarie per garantire la continuità del servizio ai propri clienti.
Secondo quanto previsto dal comma 5 dell’Articolo 1, TIM riformula le pertinenti sezioni dello schema di accordo per l’esecuzione dei test, di cui all’annesso 1 dell’allegato 1 della propria proposta del 5 Agosto 2022, secondo quanto riportato al punto 23 della delibera 11/23/CIR.
Infine, con il comma 6 l’Autorità ha previsto che TIM dovrà pubblicare sul proprio portale wholesale, entro 20 giorni dalla data di notifica del provvedimento odierno, la lista di ONT dalla stessa certificati con indicazione di tutte le caratteristiche (HW/SW/FW) necessarie e le relative modalità di utilizzo. TIM dovrà inoltre provvedere a mantenere tale lista “costantemente aggiornata”.
Con le disposizioni finali riportate nell’Articolo 2 della delibera, l’Autorità ha stabilito che TIM dovrà recepire le disposizioni di cui all’Articolo 1 e pubblicare, sul proprio portale wholesale, la procedura di verifica tecnica di interoperabilità tra gli ONT degli OAO e gli apparati OLT di TIM entro 20 giorni dalla data di notifica del provvedimento.
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