WhatsApp e Privacy: dopo oltre 2 anni arriva la multa da 225 milioni di euro
Oggi, 2 Settembre 2021, la Commissione per la protezione dei dati irlandese ha imposto una sanzione di 225 milioni di euro ai danni di WhatsApp, al termine del lungo procedimento sulla violazione delle leggi europee sulla privacy.
La DPC irlandese aveva avviato l’indagine il 10 Dicembre 2018, esaminando le attività di WhatsApp per verificare il presunto inadempimento agli obblighi di trasparenza fissati in termini di fornitura di informazioni chiare e trasparenti agli utenti, tra cui rientrano anche tutti i dettagli del trattamento dei dati tra WhatsApp e altre società di Facebook.
Il primo report con il contenuto delle indagini era stato stilato a Maggio 2019 e, dopo le prime risposte di Whatsapp, era giunto in una versione definitiva a Settembre 2019.
Inizialmente, la prima bozza di decisione non era stata accolta dalle Autorità di Supervisione nazionali, ma il 28 Luglio 2021 l’European Data Protection Board (EDPB) ha notificato una decisione alla Commissione per la protezione dei dati irlandese con istruzioni per incrementare la multa inizialmente proposta a causa di numerosi fattori collegati.
Così, la Commissione irlandese, Paese in cui è presente una filiale di WhatsApp proprio per operare come titolare del trattamento dei dati degli utenti europei, ha imposto una sanzione finale di 225 milioni di euro.
L’Autorità ha inoltre stabilito di mettere fine alle condotte tramite diverse azioni di rimedio che WhatsApp dovrà porre in essere entro le tempistiche indicate per evitare il reiterarsi della situazione oggetto di sanzione.
Quest’oggi, Check Point Research ha ricordato di aver scoperto l’anno scorso una falla nella funzione filtro delle immagini di WhatsApp che avrebbe potuto mettere a rischio i dati degli utenti. Nella giornata di oggi, l’azienda ha infatti ricordato che, sfruttando una vulnerabilità sui filtri delle immagini, un hacker avrebbe potuto sottrarre e leggere informazioni sensibili dalla memoria WhatsApp degli utenti.
Tuttavia, dopo la segnalazione di CPR, WhatsApp aveva provveduto ad aggiornare l’App già nel mese di Febbraio 2021.
Si specifica che la sanzione comunicata oggi dall’Autorità irlandese per la protezione dei dati personali non riguarda fenomeni di data breach, ma mancanza di trasparenza nell’informativa sulla privacy agli utenti WhatsApp, con riferimento soprattutto al trattamento “interno” alle aziende di proprietà di Facebook.
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