Ministro Giorgetti sulla Rete Unica: lo stallo va superato con il ruolo attivo del Governo
Giancarlo Giorgetti, il Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Draghi da Febbraio 2021, nel corso di un’audizione alla Commissione Trasporti ha fornito il suo punto di vista sulla rete unica, confermando che lo stallo attuale va superato anche con il ruolo attivo del Governo.
Dopo una breve panoramica sul Recovery Plan e sul suo impatto virtuoso per l’Italia, primo beneficiario per volume delle risorse a disposizione tra finanziamenti e prestiti, il Ministro Giorgetti nella giornata di oggi 17 Marzo 2021 ha evidenziato come il Paese, secondo lo score-board della Commissione Europea, registri un ritardo in termini di infrastrutture digitali, a cui si affianca la mancanza di competenze che spesso scaturiscono in un profondo digital divide.
Secondo Giorgetti, occorre immediatamente rimediare ai ritardi che hanno caratterizzato la situazione italiana, con sole 9 milioni di abitazioni servite dalla cosiddetta altissima velocità e una cittadinanza digitale non garantita in misura omogenea in tutto il territorio.
Ministro Giorgetti: velocizzare il percorso di cablatura del Paese
Per questa ragione, secondo Giorgetti il primo tema è quello di velocizzare il percorso “fin qui problematico” per cablare integralmente il Paese, così da coprire rapidamente le aree grigie, completare il piano scuola e i collegamenti nelle isole minori per contrastare il digital divide.
Ulteriori misure sono rappresentate dagli strumenti a sostegno della domanda, dopo l’avvio della Fase I del voucher banda ultralarga di Infratel Italia.
A tal proposito, il prossimo piano prevede di offrire 900 milioni di euro per servire almeno 2 milioni di famiglie e un milione di piccole e medie imprese, con importi variabili a seconda del livello di connettività richiesto.
Il problema principale è però rappresentato proprio dal piano di cablatura in fibra ottica, di cui il Ministro Giorgetti ha evidenziato i “notevoli ritardi” imputabili in parte a “difetti di impostazione del piano stesso, che in parte trascurava i limiti burocratici che hanno rallentato la realizzazione di alcuni investimenti” e in altra parte alla società aggiudicataria Open Fiber.
Lo scopo del Governo sarà quindi quello di rimuovere le ragioni di questi ritardi e completare, con le opportune correzioni, il piano di copertura.
In generale, secondo Giorgetti sarà necessario lavorare ad altre semplificazioni normative, con particolare riguardo alla possibilità di ricorrere a tecniche di scavo a bassa intensità ambientale anche tramite correzioni del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.
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Il Ministro Giorgetti sul progetto della rete unica
Un secondo punto è quello della rete unica. Secondo Giorgetti occorre “un chiarimento definitivo” da svolgere con gli azionisti delle parti in causa sulla concreta realizzabilità della rete unica:
“Da troppo tempo assistiamo a una situazione di stallo che non giova al Paese perché determina sovrapposizione e duplicazioni degli investimenti effettuati dagli operatori. […] Il tempo è un fattore decisivo: le comunicazioni dell’UE impongono all’Italia di arrivare nei tempi più rapidi possibili a garantire a tutti i cittadini italiani l’accesso alla rete di altissima velocità. Allora si può discutere sull’opportunità del progetto rete unica, però la modalità scelta non può pregiudicare la possibilità di arrivare ai risultati desiderati entro 3 anni”.
Lo stallo va quindi superato con un ruolo attivo del Governo, dal momento che lo Stato è indirettamente azionista dei soggetti in gioco. Per questa ragione, Giorgetti ha annunciato di aver avviato un confronto con il Ministro per l’Innovazione Vittorio Colao per giungere a una proposta valida da parte del Governo.
Tornando sul tema in seguito alle domande in Commissione Trasporti, dopo aver citato gli errori compiuti in passato nel processo di privatizzazione di TIM che hanno pregiudicato la possibilità di disporre di connettività via cavo a differenza di quanto accaduto in altri Paesi, Giorgetti è tornato con un’altra dichiarazione sull’argomento:
“Io non so se il progetto rete unica sia giusto o sbagliato, o meglio questo governo sta facendo una riflessione. E’ una strada che è stata presa. Se la rete unica offre parità di condizioni e controllo pubblico, è una cosa positiva, ma solo se si fa in fretta. Se solo la costituzione della società implica 18 mesi e nel frattempo tutti gli operatori (legittimamente) fanno investimenti per massimizzare la propria posizione, noi creiamo delle situazioni di sovrapposizione e dispersione di risorse”.
Da qui, l’esigenza di prendere una decisione rapidamente per permettere a tutti gli operatori di conoscere l’indirizzo del Governo, in un contesto più complesso a causa del rinnovato interesse da parte dei fondi infrastrutturali, già in gioco sia sul lato di TIM (Kkr) che di Open Fiber (MIRA).
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