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Vittorio Colao è Ministro per l’Innovazione Tecnologica: focus su fibra e 5G per l’Italia digitale?

Vittorio Colao è il nuovo Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che prende il posto di Paola Pisano per guidare l’Italia verso la digitalizzazione.

Vittorio Colao è uno degli 8 tecnici scelti da Mario Draghi e la sua lunga carriera è stata strettamente legata a Vodafone Group.

Il manager bresciano ha fatto il suo ingresso nel mondo delle telecomunicazioni nel 1996, nel ruolo di direttore generale di Omnitel fino a diventare, anni dopo, Amministratore Delegato di Vodafone.

Vittorio Colao è stato quindi alla guida dell’operatore inglese per un decennio, prima di cedere il posto a Nick Read, attuale CEO del Gruppo. Il suo addio era stato giustificato dall’evoluzione che Vodafone si preparava a intraprendere, entrando in un nuovo capitolo della sua storia.

In seguito, nel 2019, Colao è entrato anche nel Comitato Direttivo dell’operatore wireless Verizon.

Prima di diventare Ministro con il nascente Governo Draghi, Vittorio Colao era stato però scelto l’anno scorso, da Giuseppe Conte, per guidare la task force impegnata nell’accelerare la ripresa italiana.

Il Comitato di esperti aveva fornito le sue principali iniziative per il rilancio post-pandemico dell’Italia, inviando un primo rapporto al Presidente del Consiglio nel mese di Giugno 2020.

Tra gli obiettivi del piano, c’era anche la riduzione del divario digitale. Adesso, con Vittorio Colao nel ruolo di Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, non è escluso che il nuovo Governo possa perseguire alcuni degli obiettivi suggeriti all’epoca dal Comitato presieduto da Vittorio Colao stesso.

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Vittorio Colao
Vittorio Colao alla Cerimonia di Giuramento tenutasi Sabato 13 Febbraio 2021.

Con riferimento alle infrastrutture per le telecomunicazioni, ad esempio, il comitato di esperti aveva evidenziato la necessità di continuare a puntare sulla connettività a banda ultralarga in Italia per ridurre i divari in termini di penetrazione e qualità.

Per fare ciò, era stato suggerito al Governo di ridurre il digital divide dando massima priorità alla rete in fibra ottica FTTH e al piano di sviluppo del 5G in Italia.

Sul fronte della fibra ottica, la task force prevedeva di estendere la logica di gara attuale per lo sviluppo di un’unica rete in fibra in tutte le aree, senza impegni cogenti di copertura e sostenendo parzialmente i costi con finanziamenti governativi e imponendo garanzie di accesso competitivo, a pari condizioni tecnico-operative, a tutti gli operatori.

Per il cablaggio della Pubblica Amministrazione, invece, veniva suggerita la pianificazione dell’installazione di accessi in fibra in tutti gli edifici della PA, con particolare attenzione alle scuole e alle strutture socio-sanitarie e amministrazioni locali, per rendere possibile l’impiego dei servizi digitali da parte di tutti i cittadini, smart working per gli impiegati e accesso universale ai dati della Pubblica Amministrazione.

Sul fronte dello sviluppo del 5G, invece, anche la task force di Vittorio Colao aveva suggerito di adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei per accelerare lo sviluppo della rete nel Paese.

Si tratta di una richiesta che in più occasione hanno fatto anche gli operatori italiani, dopo aver investito una somma totale di 6,5 miliardi di euro nell’Asta 5G italiana.

Infine, il rapporto del comitato prevedeva sussidi per combattere il digital divide anche tramite l’accesso alla banda larga per le fasce meno abbienti della popolazione, focalizzato sulla migliore tecnologia disponibile localmente.

Chiaramente, quelle sopra esposte sono le misure suggerite dalla task force di esperti che, in certi casi, hanno trovato riscontro nelle decisioni del Governo, come testimoniato dal bonus 500 euro per internet e dal piano scuole per la copertura in fibra degli istituti scolastici.

Il nuovo Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, Vittorio Colao, potrebbe quindi decidere di seguire la strada inizialmente tracciata in veste di Presidente della task force per accelerare la digitalizzazione del Paese.

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