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Rimborso negato per l’acquisto di un nuovo smartphone dopo un disservizio

Tra le numerose controversie su cui il Corecom Umbria si è trovato a deliberare, ne emerge negli scorsi giorni una particolarmente curiosa che ha coinvolto un cliente privato e TIM, legata a un disservizio accaduto due anni fa e un rimborso negato.

La controversia in questione è stata avviata con un’istanza presentata a Gennaio 2020 per un disservizio accaduto il 12 Novembre 2018. Il cliente aveva riscontrato l’interruzione dei servizi voce in uscita, SMS e dati nella prima mattinata, intorno alle ore 7:45.

In quella giornata, effettivamente diversi clienti TIM avevano riscontrato credito azzerato o addirittura negativo, anche per diverse migliaia di euro, a causa di un errore di sistema generalizzato. Il problema era rientrato nel corso della giornata e TIM si era scusata regalando 5 Giga per un mese ai clienti colpiti.

Nel caso specifico, il cliente protagonista della controversia aveva contattato il servizio clienti ed era stato informato dell’errore di sistema e della relativa impossibilità di usufruire del servizio. Per tentare di risolvere il problema, il cliente aveva allora deciso in piena autonomia di acquistare immediatamente un nuovo cellulare e una nuova SIM, mentre nella tarda serata TIM aveva già risolto il problema.

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TIM rimborso

Adesso, per il disservizio sofferto nella giornata del 12 Novembre 2018, il cliente ha richiesto a TIM la somma di 200 euro per le spese sostenute a causa del disservizio come risarcimento del danno.

Chiaramente, il curioso caso si è chiuso con il rigetto della domanda del cliente. Il Corecom può infatti condannare l’operatore solo a effettuare rimborsi o a corrispondere indennizzi per i malfunzionamenti accaduti secondo quanto previsto dall’AGCOM. Quindi, la domanda di risarcimento del danno è stata interpretata come richiesta di indennizzo per il disservizio subito, che comunque non può essere accolta.

Infatti, in base a quanto dichiarato e dimostrato, il disservizio che ha interessato la linea ha avuto una durata di alcune ore, dalla mattina alla sera del 12 Novembre 2019, e dunque inferiore a un giorno.

Gli strumenti di tutela dell’AGCOM, come noto, fanno invece riferimento agli indennizzi da corrispondere per sospensioni della durata di almeno un giorno.

Secondo quanto prevede l’Autorità, infatti, gli operatori sono tenuti a corrispondere un indennizzo, per ciascun servizio non accessorio, pari a 7,50 euro per ogni giorno di sospensione, mentre per l’interruzione del servizio dovuto a malfunzionamenti tecnici è previsto un indennizzo di 6 euro per ogni giorno di interruzione.

A maggior ragione, non è contemplato in alcun modo un rimborso per le spese che il cliente ha deciso di affrontare per l’acquisto di un nuovo device e di una nuova SIM dopo aver parlato con il servizio clienti che confermava il disservizio dovuto a un disallineamento dei sistemi.

Per questa ragione, l’istanza è stata rigettata dal Corecom Umbria e le spese di procedura sono state compensate.

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