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Rinnovo mensile nella telefonia mobile: come si sono adeguati gli operatori a 2 anni dalla legge

LycaMobile e la new entry Spusu prevedono fatturazione a 30 giorni invece che a mese effettivo

A distanza di oltre due anni dal termine imposto dalla legge 172/2017 per il ritorno alla fatturazione mensile, come si sono adeguati gli operatori di rete mobile?

Come noto, il tema del ritorno alla fatturazione mensile ha riguardato sia il fisso che il mobile. Nel segmento fisso, la vicenda si è protratta fino a quest’anno, quando la maximulta dell’Antitrust e la sentenza del Consiglio di Stato sulla delibera dell’AGCOM per gli indennizzi ai clienti hanno definitivamente accertato le condotte scorrette degli operatori.

Si ricorda però che i rimborsi sono stati stabiliti esclusivamente per i clienti di rete fissa o convergenti che sono stati impattati dalla fatturazione a 28 giorni tra Giugno 2017 e Aprile 2018. Non è stato previsto invece nessun rimborso per i clienti di rete mobile, ma la legge sopra riportata al comma 1 ha previsto la fatturazione dei servizi di telefonia “su base mensile o di multipli del mese” sia per il fisso che per il mobile.

Oggi, nel mercato italiano di rete mobile la maggior parte degli operatori storici si sono adeguati al rinnovo mensile, ma resta ancora qualche operatore che prevede un rinnovo a 30 giorni invece che a data certa. Con quest’ultimo termine si intende un rinnovo mensile che considera sempre il giorno dell’attivazione dell’offerta.

Dunque il rinnovo mensile a data certa prevede che un’offerta attivata, ad esempio il 14 Agosto 2020, venga rinnovata il 14 Settembre 2020, il 14 Ottobre 2020 e così via, laddove invece il rinnovo a 30 giorni prevederà un naturale slittamento della data con il passare del tempo, considerando l’alternarsi di mesi con trenta e trentuno giorni.

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LycaMobile

Iniziando con TIM, Vodafone e WindTre, gli operatori si sono già adeguati da due anni e attualmente prevedono il rinnovo mensile a data certa per tutte le loro offerte di rete mobile.

Il quarto operatore Iliad è invece entrato nel mercato successivamente rispetto alla delibera che imponeva il ritorno alla fatturazione mensile. Sin dal lancio, Iliad ha quindi offerto servizi di rete mobile con rinnovo mensile a data certa, similmente a quanto fatto anche dagli operatori semivirtuali, ovvero Kena Mobile per TIM, ho. mobile per Vodafone e Very Mobile per WindTre.

Nel dettaglio, Kena Mobile era l’unico dei tre operatori attivo alla data della delibera. Insieme a tutti gli MVNO che utilizzavano la piattaforma di Nòverca (dunque anche Noitel Mobile e Rabona Mobile) Kena Mobile ha rimodulato le sue offerte adeguandosi alla fatturazione mensile a data certa a partire dal 5 Marzo 2018. Precedentemente, i rinnovi erano invece a 30 giorni, offrendo quindi una copertura complessiva di 360 giorni.

Quanto a ho. mobile e Very Mobile, come Iliad anch’essi non erano ancora attivi in Italia al momento della delibera e dunque hanno lanciato i loro servizi (Very Mobile solo quest’anno) direttamente con la fatturazione mensile a data certa.

Passando a Fastweb, l’operatore si è adeguato alla fatturazione mensile già il 26 Marzo 2018, senza oneri aggiuntivi per i clienti e senza alcuna modifica dei bundle offerti. Stesso discorso per PosteMobile, che ha atteso il 5 Aprile 2018 per l’adeguamento e continua a offrire oggi offerte solo con rinnovo mensile a data certa.

Per quanto concerne l’operatore CoopVoce, adesso Full MVNO, le offerte sono sempre state fatturate su base mensile e ancora oggi sul sito si esplicita che le offerte si rinnovano “lo stesso giorno di ogni mese”, dunque a data certa.

Si sono adeguati a tempo debito anche gli operatori Tiscali, 1Mobile e DigiMobil, con la fatturazione mensile a data certa.

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Sebbene la fatturazione a 28 giorni non sia più applicata da nessuna azienda, ancora alcuni operatori prevedono un rinnovo a 30 giorni che si traduce in un periodo di copertura di 360 giorni invece di 365 o 366 giorni (qualora l’anno sia bisestile). Tramite il rinnovo a 30 giorni invece che a data certa, dopo 6 anni l’operatore raggiungerà il numero di giorni scoperti pari a una mensilità di rinnovo.

E’ il caso dell’operatore LycaMobile, che continua a prevedere nel suo sito il riferimento alla fatturazione ogni 30 giorni e dunque non su base mensile a data certa. Nella sezione Termini e Condizioni di tutte le offerte dell’operatore presenti sul sito ufficiale, è infatti riportato esplicitamente che le stesse sono valide per 30 giorni, con rinnovo automatico alla scadenza.

Un secondo operatore che non applica il rinnovo mensile a data certa è quello entrato proprio più di recente nel mercato italiano, ovvero Spusu.

Nelle pagine principali del sito ufficiale di Spusu figura sempre la dicitura “al mese” con riferimento al prezzo pagato. Tuttavia, sia nelle Condizioni Generali di Contratto che nella Carta dei Servizi, è indicato esplicitamente che il periodo di fatturazione è sempre di 30 giorni, dunque anche in questo caso non a data certa. Anche dall’App, nei dettagli dell’offerta, si evince il periodo di fatturazione utilizzato.

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