FastwebReti 5G

Progetto #Roma5G: Fastweb presenta uno scenario d’uso 5G per il monitoraggio degli edifici storici

Si è tenuta oggi una conferenza a Roma in cui Fastweb, insieme a ZTE Italia, ha presentato un nuovo scenario d’uso per il monitoraggio degli edifici di valore storico e artistico tramite il 5G.

La conferenza odierna si inserisce nel progetto #Roma5G ed è stata presentato da Fastweb, ZTE e Roma Capitale, con il supporto dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Sono stati installati al Palazzo dei Conservatori e alla Sala Esedra del Marco Aurelio dei sensori che registrano tutte le principali informazioni sulla struttura e che si integrano con una piattaforma che permette di programmare la manutenzione dei beni.

Fastweb 5G
La conferenza odierna di Fastweb e ZTE.

Di seguito il commento di Andrea Lasagna, CTO di Fastweb, alla conferenza odierna per la presentazione del nuovo use case:

“Siamo orgogliosi di essere ancora una volta al fianco di Roma Capitale e mostrare le straordinarie potenzialità del 5G. La rete di quinta generazione è pronta a rivoluzionare il modo di vivere la tecnologia, abilitando servizi prima solo immaginabili a beneficio dei cittadini, delle imprese e della pubblica amministrazione. Dopo aver dotato la città di infrastrutture a banda ultralarga oggi diamo ulteriore impulso alla valorizzazione di Roma e del suo patrimonio artistico proiettandola nel futuro attraverso l’uso delle più moderne tecnologie”.

Hu Kun, il Presidente Europa Occidentale di ZTE e CEO di ZTE Italia ha commentato invece con soddisfazione la partnership con Fastweb che ha permesso le sperimentazioni nel cuore della Capitale, unendo la tecnologia al patrimonio storico. Come sottolinea il CEO del colosso cinese, ZTE continuerà a gestire il Centro di Innovazione e Ricerca 5G con altri casi d’uso insieme ai suoi partner in Italia.

Fastweb 5G Roma

Nel dettaglio, il progetto di Fastweb e ZTE si basa su una soluzione in grado di elaborare i parametri strutturali più significativi degli edifici, come ad esempio deformazioni, variazioni di umidità, temperatura e inclinazioni, per segnalare eventuali anomalie o criticità, anche in situazioni di emergenza come terremoti.

Su questo fronte, si segnala che l’use case presentato prevede l’installazione di sensori in grado di rilevare oscillazioni minime per poi segnalarle alla piattaforma centrale.

Nel complesso, sono stati posizionati due dispositivi a Palazzo Conservatori e sei dispositivi presso la Sala Esedra del Marco Aurelio. L’infrastruttura utilizzata è una soluzione 5G stand-alone prototipale che utilizza le frequenze 5G a 3,5GHz di Fastweb.

Un dispositivo di gestione del sistema di monitoraggio è collocato all’interno del Palazzo dei Conservatori e colleziona i dati per poi trasmetterli all’antenna Massive MIMO di ZTE che li fa transitare tramite collegamento in fibra ottica fino alla piattaforma fornita dall’Università degli Studi dell’Aquila, che li elabora.

L’use case in questione si focalizza dunque sulla tutela degli edifici storici e del patrimonio artistico e culturale, ma oggi le aziende hanno tenuto a ribadire che potrà essere applicato anche per il monitoraggio delle infrastrutture civili come ponti e autostrade.

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