Wind Tre: nessun trasferimento per i lavoratori di Roma. Presto un nuovo incontro con i sindacati
Le organizzazioni territoriali dei sindacati e le RSU di Roma si sono incontrate di recente con Wind Tre, in merito al tema dei trasferimenti a Milano. Da quanto emerso, l’azienda non procederà con il trasferimento coatto del personale, ad eccezione delle attività di Planning & Control e Fiscal & Tax.
Il comunicato dei sindacati riportato dall’UGL ha infatti evidenziato che l’azienda, dopo un percorso di ricerca e analisi, ha comunicato la volontà di recedere dal trasferimento coatto, permettendo al personale di Roma di essere riqualificato e ricollocato con le giuste competenze professionali.
I sindacati, soddisfatti per tale traguardo, hanno richiesto anche un quadro completo del progetto per le attività che andranno a Milano e per quelle che resteranno a Roma, confermando l’intenzione di continuare a seguire tutti gli step del processo.
Wind Tre si è mostrata disponibile, prendendo atto della posizione sindacale e confermando “di essere disposta a valutare positivamente incontri di aggiornamento sullo stato di avanzamento delle attività oggetto di job rotation al fine di facilitare i prossimi colloqui individuali con i lavoratori”.
Inoltre, nella metà del mese di Giugno 2019, l’azienda incontrerà i sindacati anche su altri temi (questa volta di risalto nazionale) come ad esempio quelli del Data Center e del Progetto PISA.
Si ricorda che il Progetto PISA, ancora non confermato ufficialmente da Wind Tre, prevederebbe la cessione o societarizzazione con maggioranza e controllo operativo di un ramo d’azienda, con lo scopo di ridurre il debito aziendale. Il progetto dovrebbe impattare su circa 100 lavoratori dipendenti, secondo le prime analisi proposte ai sindacati.
Sempre con lo scopo di ridurre il debito, l’azienda ha in mente di inserire nel nuovo piano industriale la valorizzazione finanziaria dei Data center, riducendo inoltre la duplicazione di figure di responsabilità per i due brand.
Il progetto dell’operatore congiunto, che è stato poco apprezzato in prima battuta dai sindacati, ha lo scopo di permettere un incremento qualitativo e quantitativo degli investimenti, così da raggiungere una copertura di circa 1500 nuovi siti nell’anno in corso, migliorando la rete per tutti i suoi clienti.
Già dal primo incontro, infatti, Wind Tre ha esposto le difficoltà del mercato delle telecomunicazioni, dovute a un’eccessiva frammentazione degli operatori e all’alto tasso di portabilità.
La nuova strategia basata sulla digitalizzazione e sulla riduzione dei costi è stata definita necessaria per proseguire gli investimenti nella rete unica. Nel 2019, infatti, l’operatore punta di investire circa 1 miliardo di euro, come già fatto nel 2018, nonostante le difficoltà incontrate dal suo partner ZTE.
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