Reti 5G

Asta 5G in Germania: superati i 6 miliardi di euro al 433° turno

433 turni, oltre due mesi di rilanci. Iniziata il 19 Marzo 2019, l’asta per le frequenze 5G in Germania continua a stupire, superando abbondantemente la soglia dei 6 miliardi di euro e avvicinandosi al controverso record dell’asta italiana per le frequenze di quinta generazione.

Più nel dettaglio, gli operatori hanno fatto raggiungere una somma di 6.074.802.000 euro, continuando a competere sui 29 blocchi da 3,6 GHz. Nel complesso, la situazione tra Deutsche Telekom, Vodafone, Telefonica, e Drillisch Netz sembra ancora equilibrata.

Per le frequenze da 2 GHz, suddivise in dodici blocchi e in cui la competizione si è già conclusa, Deutsche Telekom ha portato a casa 4 blocchi, come anche Vodafone. Telefonica e Drillisch Netz, invece, hanno raggiunto le offerte migliori in due blocchi ciascuna. Si segnala che le due offerte di Drillisch Netz sono riferite ai blocchi “meno pregiati”, disponibili dal 2026.

Per quanto concerne invece le frequenze da 3,6 GHz, l’asta è ancora aperta.

Vodafone detiene l’offerta migliore in otto blocchi su ventinove, mentre Deutsche Telekom mantiene il sorpasso dell’ultimo aggiornamento con nove blocchi. Telefonica e Drillisch Netz possono vantare, per il momento, rispettivamente sette e cinque blocchi.

In basso, la tabella ufficiale del Bundesnetzagentur (la Federal Network Agency tedesca) aggiornata al 433° turno, con tutte le offerte per i ventinove blocchi relativi alla banda 3,6 GHz.

Come è possibile notare, le offerte sono tendenzialmente superiori ai 130 milioni di euro, con picchi di 132 milioni anche da parte di Drillisch Netz. L’offerta attualmente più bassa è quella appartenente al blocco 01K, per 44.373.000 euro, mentre la più elevata è quella del blocco 29K, da 132.750.000 euro, di Deutsche Telekom.

L’asta delle frequenze 5G in Germania ha battuto ogni record: è l’asta delle frequenze più lunga che si sia mai svolta in territorio tedesco, avendo quasi raddoppiato il numero di turni necessari per concludere l’asta 4G del 2010. E, inutile a dirsi, è anche la più costosa.

Anche gli operatori, ormai, hanno smesso di rilasciare dichiarazioni ufficiali. A soli dieci giorni dall’apertura, quando le offerte avevano appena superato un miliardo di euro, i quattro operatori denunciavano uno spreco di risorse eccessivo che avrebbe reso il roll-out della tecnologia molto più complesso.

Due mesi, 350 turni e 5 miliardi di euro dopo, l’idea di fondo è la stessa: il rischio, secondo operatori e analisti, è che a pagare l’asta saranno in primo luogo gli utenti, che dovranno sopportare un rollout più lento proprio a causa degli sforzi profusi per ottenere le frequenze.

Il problema è che i vincoli fissati dal Governo tedesco stabiliscono alcuni obblighi entro i prossimi anni, che potrebbero non essere facilmente raggiungibili. Nello specifico, si richiede che tutti gli operatori aggiudicatari delle frequenze possano offrire entro il 2022 una copertura di almeno 100 Mbit al secondo per almeno il 98% delle abitazioni e delle famiglie.

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