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Benedetto Levi: accusare Iliad per l’andamento del settore fa comodo agli altri operatori

Benedetto Levi si è espresso ancora una volta sul modello di business scelto da Iliad in Italia e sull’innovazione che il suo operatore, a distanza di meno di un anno dal lancio, ha portato nel mercato italiano. Anche per Levi, il bilancio nel complesso è estremamente positivo, ma le accuse degli altri operatori sarebbero diventate ormai eccessivamente faziose.

Il giovane Amministratore Delegato non ha infatti mascherato il suo disappunto nei confronti degli altri player del settore, che reputano le tariffe di Iliad deleterie per la concorrenza nelle telecomunicazioni mobili.

Per Benedetto Levi, accusare Iliad di aver scosso il mercato (provocando, qualcuno afferma, anche seri esuberi di risorse umane tra gli altri operatori) costituisce una prospettiva faziosa, una posizione comoda per i concorrenti, i quali non considerano che l’intensificarsi della concorrenza porta innovazione e investimenti, avvantaggiando tutti.

Il numero uno di Iliad in Italia, intervistato oggi 2 Aprile 2019 dal quotidiano Il Sole 24 Ore, ritiene infatti che gli investimenti delle aziende sono e resteranno necessari per la creazione di nuovi posti di lavoro. Perché “crediamo che ci sia ancora spazio per portare innovazione in questo settore meno in crisi di quanto si dice”.

Si ricorda però che ad accusare Iliad di aver impattato pesantemente anche sull’occupazione nel settore non sono stati solo gli operatori, ma anche alcuni esponenti di rilievo delle organizzazioni sindacali. Secondo Fabrizio Solari, Segretario Generale Slc Cgil, Iliad occupa 400 persone, ma induce il settore a un costante abbattimento dei costi che porta vantaggi risibili per i consumatori, minacciando invece intere categorie di lavoratori.

Iliad Benedetto Levi
Benedetto Levi, Ceo di Iliad Italia

Anche l’accusa relativa al calo dei fatturati degli altri operatori non sarebbe attribuibile solamente all’ingresso di Iliad, bensì a una serie di altri fattori, come il ritorno alla fatturazione mensile o la cancellazione dei sovrapprezzi in roaming, che hanno impattato pesantemente su tutti i player.

Per quanto concerne il livello dei prezzi di Iliad, alla domanda circa un eventuale aumento in futuro, Benedetto Levi risponde che l’operatore continuerà a proporre tariffe semplici, senza costi nascosti e senza rimodulazioni. Ma non viene fatto alcun riferimento di sorta ad eventuali offerte future, sebbene Levi tenga a sottolineare come a ogni premium price applicato abbia corrisposto, fino ad ora, un incremento di 10 Giga nel traffico dati.

Ancora una  volta, Benedetto Levi è stato incalzato sul tema del mercato fisso e della sostenibilità del business, con riferimento anche ai risultati presentati da Iliad a Marzo 2019. E ancora una volta, per il CEO la prospettiva del segmento fisso è sicuramente allettante, ma non rientra tra le priorità attuali del Gruppo.

A rivestire invece un’importanza fondamentale, in questa fase, è l’acquisizione di  siti per sviluppare e gestire in autonomia la rete mobile. Benedetto Levi ricorda l’obiettivo di raggiungere 3500 siti in Italia entro il 2019. Per quanto concerne i rapporti con altri player, Iliad non sembrerebbe interessato a inserirsi nel progetto di Wind Tre per la cessione o societarizzazione di alcuni siti, ma vengono evidenziati i rapporti con Cellnex e Inwit che potranno permettere di raggiungere l’obiettivo fissato.

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