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Giurì della Pubblicità ancora contro Iliad: l’operatore non si è adeguato alle precedenti decisioni

L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) è tornato ancora una volta sul caso Iliad, con una terza pronuncia sulle medesime offerte telefoniche del nuovo quarto operatore italiano, dichiarando le pubblicità inottemperanti alle precedenti decisioni con cui si ordinava l’interruzione nei limiti indicati.

Secondo Il Giurì, infatti, al 3 Gennaio 2019 erano ancora presenti tre messaggi sul sito web ufficiale che non rispettavano quanto precedentemente sancito. Nello specifico, le frasi “L’offerta continua per ulteriori 50.000 utenti”“L’offerta è dedicata a 200.000 utenti” e ancora “4G/4G+ ove disponibile. Info su iliad.it”, provano che Iliad non ha ottemperato alla decisione n.78/2018, con cui il Giurì aveva già ordinato la cessazione di tali pubblicità per comunicazione commerciale ingannevole, contraria all’articolo 2 del Codice.

Nel corso della pronuncia di ieri, 22 Gennaio 2019, il Giurì ha inoltre dichiarato la pubblicità dell’offerta Iliad Voce, a 4,99 euro al mese, inottemperante alla medesima delibera del 2018, “quanto alla relazione dell’offerta al raggiungimento delle dimensioni previste dalla platea dei destinatari”.

Inoltre, l’azienda non si sarebbe uniformata alla decisione dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria anche nel caso della pubblicità televisiva, che risulta ancora contraria all’articolo 2 del Codice. Nello specifico, infatti, tale pubblicità non evidenzierebbe sufficientemente i limiti dell’offerta proposta dall’operatore.

Per questa ragione, con la nuova delibera, L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ordina nuovamente la cessazione di tutte le pubblicità nei limiti indicati e dispone la pubblicazione della pronuncia per 15 giorni sul sito www.iliad.it nella pagina dedicata alle offerte oggetto d’esame.

In alternativa, la comunicazione potrà essere pubblicata, per una volta, sul Corriere della Sera, a cura dell’Istituto e a spese di Iliad.

Tale obbligo risulta sancito dall’articolo 42, dedicato all’inosservanza delle decisioni. Iliad, infatti, non si è uniformata alle passate delibere dell’IAP nei tempi previsti, ragion per cui l’Istituto ha reiterano l’ordine di cessazione e ha disposto che venga data notizia al pubblico dell’inottemperanza, con i mezzi e gli strumenti sopra indicati.

L’IAP ha iniziato a esaminare la condotta di Iliad a seguito di un’istanza riconvenzionale di Vodafone Italia, la cui pubblicità per l’offerta Vodafone Simple Plus era stata precedentemente considerata ingannevole dal Giurì. Le pronunce a cui Iliad non si è adeguata in tempo sono la numero 78/2018 del 26 Ottobre 2018 e la numero 82/2018 del 9 Novembre 2018.

[Aggiornamento] iliad: “l’azione dei competitor mira continuamente a cercare degli appigli per contrastarci”

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