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Protezione dei dati: il Commissario AGCOM auspica una fusione con il Garante Privacy

Con lo sviluppo del digitale, i compiti delle Autorità poste a tutela degli utenti diventano sempre più impegnativi e finiscono spesso per volgere verso la medesima direzione. Secondo Antonio Nicita, Commissario dell’AGCOM, è questo il caso dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e del Garante Privacy, i cui campi regolatori “appaiono sempre più sovrapponibili”.

In un Convegno tenutosi presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli, Antonio Nicita ha infatti espresso una valutazione sul vantaggio di un’Autorità unica dedita alla regolazione per il digitale.

Secondo Nicita, “un’unica authority di regolazione per il digitale che nasca dalla fusione paritetica di AGCOM e del Garante per la Privacy e che permetta di esercitare un maggior potere contrattuale e di moral suasion nei confronti delle piattaforme globali” potrebbe permettere di affrontare più agevolmente le sfide future.

Infatti, sostiene il Commissario AGCOM, fatta eccezione per l’intervento Antitrust, le due autorità condividono sempre più il medesimo campo regolatorio.

L’AGCOM è stata istituita dalla legge 249 del 1997, è indipendente, convergente, autonoma e ha il compito principale di assicurare la corretta competizione degli operatori all’interno del mercato e di tutelare gli utenti. L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, istituita dalla legge sulla privacy del 1996, è anch’essa indipendente e ha la funzione di controllare l’attuazione del Regolamento dell’ Unione Europea in materia di protezione dei dati personali.

Gli scopi comuni delle due Autorità sono quelli di prevenire il consolidarsi di posizioni dominanti durature, garantire forme di pluralismo nel web e restituire la proprietà del dato agli utenti, anche facendone emergere il valore delle relative transazioni economiche. In questo senso, dunque, Autorità e competenze diverse rischierebbero, secondo il parere di Antonio Nicita, di rendere meno coesa l’azione a tutela degli utenti, con la possibilità che gli obiettivi perseguiti dai singoli organi possano anche rivelarsi confliggenti, o quantomeno frammentati.

La fusione auspicata da Nicita, invece, permetterebbe di lasciare intatte le competenze di AGCOM e Garante Privacy, generando delle sinergie tali da contribuire seriamente alla costruzione di un mercato regolato dell’uso dei dati, grazie al maggiore potere contrattuale e di moral suasion. Con questo termine anglosassone, traducibile come persuasione morale, si fa riferimento alla capacità di far mantenere un comportamento etico e corretto durante le attività di vigilanza e controllo.

Al termine del suo intervento, il Commissario evidenzia come tale proposta possa essere considerata facilmente realizzabile, basandosi sulla normativa attualmente vigente. Sarebbe poi onere del Parlamento legiferare eventuali aggiustamenti volti a perfezionare la fusione, anche guardando ai meccanismi adottati all’interno dell’Unione Europea.

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