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Faster Custom, Faster Trade: la ricerca ITC e Huawei per migliorare il commercio internazionale

“Faster Customs, Faster Trade – Using Technology for Trade Facilitation” è il titolo del nuovo studio, annunciato per mezzo di un comunicato stampa del 17 Settembre 2018, che è stato avviato dall’International Trade Centre (ITC) in collaborazione con la compagnia cinese Huawei Technologies.

Huawei

La ricerca è stata ufficialmente presentata poco meno di una settimana fa a Lusaka, Zambia, in occasione del World Export Development Forum promosso da ITC. Le osservazioni e le analisi compiute in merito hanno lo scopo di analizzare sia come le soluzioni avanzate dall’ICT (Information and Communication Technology) vengano impiegate nell’ambito del commercio internazionale, che come le stesse possano servire a migliorare il Trade Facilitation Agreement siglato dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (universalmente conosciuta come WTO).

Huawei, già interessata alla costruzione di un nuovo mondo digitale, ricorda di essersi rivolta alle ICT per crescere e diventare il colosso che è oggi. Lo studio fa leva anche sull’esperienza della società cinese per suggerisce quali sarebbero i vantaggi della piena attuazione del TFA. Da un lato, infatti, questa operazione può ridurre di tre giorni i cosiddetti tempi morti che si registrano in media quando si procede ad un acquisto. Dall’altro può aiutare le micro, piccole e medie aziende a diventare maggiormente competitive a livello internazionale.

Parlando a proposito di tale studio, Arancha González, ITC Executive Director, dichiara:

L’interazione tra ICT e attuazione del TFA è di vitale importanza per accrescere il commercio internazionale. Usare al meglio i vantaggi che abbiamo nell’ambito della tecnologia ci aiuterà a rinvigorire il commercio e a incoraggiare una crescita economica che sia inclusiva e sostenibile, specialmente per i paesi meno sviluppati e per le aziende di piccole dimensioni.

 “Faster Customs, Faster Trade”, che tradotto alla lettera suona “acquisti più veloci, commercio più veloce”, vuole dimostrare agli stakeholder come l’utilizzo dei prodotti ICT possa portare vantaggi anche nel settore del mercato transnazionale. Pertanto, la ricerca considera la crescita economica che ha coinvolto diversi paesi nell’ultimo trentennio e che è stata resa possibile proprio da questi prodotti, i quali hanno anche il merito di aver migliorato il progresso sociale e alzato gli standard nella quotidianità.

Faster Custom Faster Trade

Tuttavia, lo studio non manca di evidenziare il “digital divide”, ovvero lo scarto venutosi a creare tra Nazioni più e meno sviluppate esattamente sulla base della più o meno massiccia presenza di soluzioni tecnologiche. Come si legge nel comunicato, ciò ha ampliato una disparità economica e sociale che ha impedito ad alcuni paesi di beneficiare del potenziale impatto positivo derivante dall’uso delle ICT.

Le compagnie coinvolte nel progetto però manifestano la loro fiducia di miglioramento anche a proposito di ciò e Sheng Kai, Direttore del Huawei Trade Facilitation and Market Access, fa appello alle future politiche di commercio affinché tengano conto dei benefici che possono scaturire dall’impiego delle tecnologie ICT. Solo così sarà possibile sfruttare il commercio digitale in tutto il suo potenziale.

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