Il bilancio di sostenibilità è un documento che analizza l’impatto sociale e ambientale della gestione di un’impresa di grandi dimensioni. Per sua natura, è indirizzato a una vasta fascia di stakeholders – ovvero portatori di interessi – che vengono, direttamente o indirettamente, toccati dalle scelte strategiche di una società. Se il risultato di esercizio è rivolto principalmente agli investitori, il bilancio di sostenibilità si configura quindi come un documento utile alla collettività, che avrà modo di valutare, tramite i dati pubblicati, il ruolo sociale svolto dall’impresa nel territorio di appartenenza.
Noi di MondoMobileWeb abbiamo già trattato del bilancio di sostenibilità di Vodafone e degli obiettivi raggiunti dalla società. Oggi, è il turno del bilancio di sostenibilità di TIM.
Per la grande mole di informazioni contenute in questo tipo di documento, presenteremo qui un breve riassunto delle categorie più rilevanti, che coinvolgono la sostenibilità ambientale, la catena del valore, i diritti umani e il capitale umano di TIM.
I punti più rilevanti per TIM sono quelli della prevenzione e del controllo del cambiamento climatico, della preservazione della vita terrestre e marina e della progettazione di smart cities a basso impatto ambientale.
Per la lotta al cambiamento climatico, TIM è riuscita a ridurre le proprie emissioni dirette e indirette di gas serra, contendendo anche le emissioni dei clienti attraverso il supporto alla dematerializzazione e all’offerta di servizi e soluzioni digitali. Dai dati della scorsa gestione aziendale, emerge che il consumo di energia elettrica è diminuito, così come l’ammontare totale di emissioni di CO2 in atmosfera, mentre sono cresciuti gli indicatori di eco-efficienza e la percentuale di rifiuti riciclati.
TIM in Italia non ha ricevuto sanzioni significative per violazioni alla legislazione ambientale, mentre in Brasile è stata inflitta una seria sanzione del valore di 500.000R$ e altre quindici sanzioni amministrative non pecuniarie.
La società è inoltre attiva in diversi progetti, come Replicate, che si focalizza su soluzioni di smart energy, smart mobility e smart waste, puntando sullo sviluppo di piattaforme IoT per la gestione della distribuzione dell’acqua e del west management, e Monica, che affronta il tema dell’inquinamento acustico urbano.
Questa sezione riguarda gli investimenti nella comunità, che possono essere suddivisi in due grandi aree di intervento. La prima concerne tutte le attività volontarie coerenti con il core business del gruppo, strettamente collegate all’offerta di servizi ICT e di contenuti digitali. La seconda è afferente a tutte le attività della Fondazione TIM in Italia e dell’Istituto TIM in Brasile.
Secondo i dati presentati, il contributo di TIM alla comunità ammonta a 17.4 milioni di euro, di cui 13 milioni in investimenti nella società.
Nel 2017 TIM ha avviato 124 campagne di raccolta fondi, che hanno permesso di riscuotere un ammontare complessivo di circa 11 milioni di euro, prevalentemente destinati alla ricerca scientifica e alla tutela e assistenza sociale e alimentare.
Sul fronte Ricerca e Sviluppo, l’evoluzione della rete verso i futuri standard del 5G ha costituito lo sforzo principale della società, insieme alla creazione dell’IoT Open Lab, che supporta lo sviluppo di soluzioni in ambito IoT. A ciò, si aggiungono attività di Open Innovation e di ricerca in collaborazione con le Università.
Il portafoglio brevetti di TIM nel 2017 ammonta a 3136 brevetti, di cui 254 nati dalla collaborazione con Università e Istituti di Ricerca.
Tim ha aderito al Global Compact nel 2002, dal 2008 al 2011 ha fatto parte del Global Compact Human Rights Working Group dell’ONU e dal 2012 è uno dei componenti del progetto PLG. Tra le attività recenti, figura la policy “Rispettare i Diritti Umani nel Gruppo TIM” e l’attività “(In)Formazione sui Diritti Umani”.
La policy sui diritti umani ha lo scopo di rendere il rispetto di tali diritti un requisito essenziale nello svolgimento delle attività della società, attraverso la preservazione di diritti quali la retribuzione, l’orario di lavoro, l’inclusione, la salute e la sicurezza.
(In)Formazione sui Diritti Umani è un corso online di TIM dedicato a tutto il capitale umano aziendale, disponibile sulla piattaforma di e-learning TIM Academy. L’obiettivo è quello di descrivere i diritti umani e le principali istituzioni che li disciplinano, l’importanza della loro tutela e i meccanismi di denuncia.
Nel 2017, il progetto ha visto l’erogazione di 197.057 ore, contro le 110.722 dell’anno precedente. La percentuale dei dipendenti formati, in Italia, sfiora l’80%, contro il 20% del 2016.
TIM si basa su un modello di Welfare basato su forti partnership con il mondo accademico e scolastico e con le istituzioni.
Escludendo i lavoratori con contratto di lavoro somministrato, il personale del Gruppo ammonta a 59.429 unità, presentando un decremento di quasi 1800 unità rispetto al 2016. Il 91.1% del capitale umano è formato da impiegati, mentre il 7.6% da quadri e l’1.1% da dirigenti. Il 65.8% dei lavoratori ha, come titolo di studio massimo, un diploma di scuola superiore, mentre il 29.3% è formato da laureati.
Per quanto concerne il personal care, TIM ha a disposizione 23 asili nido e 2 scuole materne presso le sedi sociali o in convenzione, oltre a 39 campus TIM Estate.
Il 4% della forza lavoro di TIM è costituita da capitale umano con disabilità riconosciuta, per un totale di 2000 lavoratori circa. Oltre la metà dei lavoratori di TIM sono nati tra il 1960 e il 1980, e la società punta sul tema della longevità lavorativa invece che su quello del confronto generazionale.
Tra le iniziative per i dipendenti va citata l’Assilt, ovvero l’assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori, che ha erogato nel 2017 rimborsi pari a circa 51 milioni di euro. A ciò si aggiunge l’Assida, che eroga prestazioni integrative per i dirigenti. Il CRALT, un circolo ricreativo aziendale per i lavoratori del gruppo TIM, organizza iniziative di carattere turistico, sportivo e culturale, raggiungendo nel 2017 quota 42.436 iscritti.
Sul fronte salute e sicurezza, si sono registrati nel corso dell’anno 481 infortuni, ovvero l’8.2% in meno rispetto al 2016.
Gli obiettivi di TIM per il 2018 prevedono, tra le altre cose, una più efficiente gestione dei reclami, una riduzione dei tempi di attivazioni per i clienti mobile e una riduzione dei disservizi. Sul fronte risorse umane, TIM punta di offrire almeno 27 ore di formazione pro capite ai suoi dipendenti, diminuendo anche gli infortuni dei lavoratori.
L’indicatore di eco-efficienza, secondo la società, potrebbe arrivare a 12000 punti (bit/joule) contro i 9022 attuali e in Brasile occorrerà aumentare la quantità di dispositivi e accessori riciclati e rigenerati.
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