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Assemblea dei soci di Tim: confermato Genish, ma sale la tensione dopo il fermo di Bollorè per presunte tangenti in Africa

Svoltasi nella sua originaria programmazione e privata di una proposta all’ordine del giorno che avrebbe potuto, se approvata, modificare la composizione del consiglio di amministrazione della società, l’assemblea ordinaria degli azionisti di Tim di oggi 24 aprile 2018 ha dato alla luce una serie di deliberazioni.

In primo luogo è stato confermato l’incarico di amministratore delegato per Amos Genish, il manager proposto da Vivendi negli scorsi mesi per questa delega che non è stato compreso tra i nomi dei consiglieri di cui il fondo Elliott, azionista con circa il 9% delle quote azionarie, aveva richiesto la revoca. Il mandato di Genish cesserà ad ogni modo il 4 Maggio 2018, giorno in cui sarà rinnovato il nuovo cda della società.

Amos Genish

Gli azionisti presenti, rappresentanti il 65,94% del capitale azionario, hanno approvato il bilancio consolidato del 2017, avente un utile di 1.086 milioni di euro, e la distribuzione alle sole azioni di risparmio del dividendo privilegiato, in ragione di 2,75 cent per azione. Il dividendo verrà messo in pagamento a partire dal 20 giugno 2018 (record date 19 giugno 2018), con stacco cedola in data 18 giugno 2018. L’assemblea ha inoltre deliberato positivamente la politica di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, con riferimento all’esercizio 2018, e il piano di incentivazione (Long Term Incentive Plan 2018) per assegnare strumenti finanziari all’amministratore delegato e ad altri esponenti del management di Tim S.p.A. e delle sue controllate in seguito al raggiungimento di alcuni parametri di performance stabiliti per il periodo 2018-2020.

Non è stato invece affidato l’incarico di revisore per il periodo 2019-2027 dopo la scadenza del contratto con la PricewaterhouseCoopers S.p.A.; è invece stato nominato il nuovo Collegio Sindacale che dovrà controllare l’azione amministrativa del Consiglio di Amministrazione.

Come previsto dallo statuto l’assemblea è chiamata a nominare 5 sindaci effettivi e 4 sindaci supplenti. Fanno parte del primo gruppo Marco Fazzini,  Francesco Schiavone Panni, Giulia De Martino dalla lista di maggioranza di Vivendi S.A., risultata prima per numero di voti, e Roberto Capone e Anna Doro dalla lista di minoranza presentata da un gruppo di Società di Gestione del Risparmio ed investitori internazionali, risultata seconda per numero di voti. I componenti del gruppo di sindaci supplenti Antonia Coppola e Andrea Balelli dalla lista di maggioranza; Franco Dalla Sega e Laura Fiordelisi dalla lista di minoranza. Roberto Capone è stato eletto presidente del Collegio, venendo riconfermato alla guida dell’organo.

L’assemblea è stata tuttavia anche l’occasione per confermare la partecipazione azionaria degli azionisti più citati nell’ultimo periodo che svolgeranno senz’altro un ruolo importante nel definire la governance della società nell’assemblea del 4 maggio. Vivendi resta azionista di maggioranza con il 23,94% delle quote, il fondo Elliott ha raggiunto l’8,85% e Cassa Depositi e Prestiti ha fatto risultare una partecipazione del 4,78%.

In un periodo particolarmente convulso come quello che la società sta vivendo e che non ha cessato neanche nel corso della riunione a smentirsi, proprio oggi che Vincent Bollorè, presidente di Vivendi è stato mantenuto in stato di fermo dalla polizia giudiziaria francese per presunte tangenti pagate a funzionari degli stati africani di Guinea e Togo in cambio della concessione di due porti, non è ben chiaro quanto possano influire l’invito alla calma del vicepresidente Franco Bernabè quello all’unione dinanzi ad un periodo di cambiamenti da parte di Genish.

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