TIM: Arnaud de Puyfontaine, CEO di Vivendi, difende la recente gestione del gruppo francese

Dopo la bufera scagliatasi contro la gestione di TIM da parte di Vivendi, alimentata dalle pesanti critiche del fondo Elliott e della politica italiana, Arnaud de Puyfontaine, CEO di Vivendi e Presidente di Telecom, risponde al quotidiano Il Sole 24 Ore chiarendo il suo punto di vista.

Stando al parere del manager francese, i giudizi espressi fino ad oggi sono contrari alla realtà dei fatti e ai dati resi pubblici dalla società, in quanto le performances di TIM sono al momento le migliori degli ultimi dieci anni.

Il titolo TIM ha subito un grave calo del 35% durante l’amministrazione francese, ma Arnaud de Puyfontaine giustifica tale dato con il terremoto generato dall’annuncio dell’arrivo di Iliad in Italia e della creazione di Open Fiber, che a suo parere hanno inevitabilmente contribuito a generare molte speculazioni sul mercato italiano. Ciò, unito a un contesto economico europeo e italiano parecchio incoraggiante, non ha fatto altro che impattare pesantemente sul valore delle azioni.

Non manca poi qualche domanda relativa alle recenti dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Calenda, che ha difeso la recente ascesa di Cdp nella società, e al rapporto con la politica italiana in generale. De Puyfontaine ha preferito non commentare le dichiarazioni del Ministro, ma ha continuato a sostenere le scelte di Vivendi anche sul fronte politico e sociale.

Secondo il manager, ogni governo dovrebbe essere felice di avere un gruppo come Vivendi in patria, che ha investito più di 5 miliardi nel nostro Paese. In Italia, un investimento di questa mole ha reso Vivendi il più grande investitore internazionale degli ultimi due anni. Per questa ragione, il manager francese sostiene che le relazioni con il Governo sono ancora buone, e aggiunge che gli sforzi finanziari di Vivendi hanno l’obiettivo di promuovere un progetto che unisca sempre più Francia e Italia.

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