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Bandi Infratel per cablare le aree a fallimento di mercato: il punto della situazione

In coerenza con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea 2020, che tra gli obiettivi principali ha quello di favorire la più ampia diffusione dell’accesso a internet (uno degli obiettivi strategici è permettere che il 100% della popolazione europea sia dotato di una connessione con velocità di almeno 30Mbps), il governo italiano ha approvato la “Strategia italiana per la banda ultralarga”.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo il governo Italiano, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico ha affidato alla società Infratel l’emanazione di bandi per fornire Internet alle popolazione dei territori considerati “a fallimento di mercato” (o aree bianche), quei territori cioè in cui non sarebbe non sarebbe profittevole per le società di telecomunicazioni investire per una serie di ragioni, come l’alto costo dell’operazione rispetto al ricavo, l’esiguo ammontare della popolazione, ecc.

Così sono nati i bandi Infratel, aventi l’obiettivo di dotare le utenze interessate di banda ultra larga compresa tra i 30 Mbps e i 100 Mbps. Dei tre bandi previsti sono stati aperti i cantieri, per adesso, solo dei primi due. Dopo essersi aggiudicata l’opera, Open Fiber, società compartecipata paritariamente da Enel e Cassa Depositi e Prestiti, ha iniziato i lavori  in alcuni dei 3000 comuni delle 6 regioni del primo bando per raggiungere la copertura di 4,6 milioni di utenze, di cui 1,4 in FTTH fino a 1Gbps, e dei 3700 comuni delle altre 11 regioni per fornire la banda ultra larga ad altre 4,7 milioni di utenze con il secondo bando.

La terza gara che prevede invece la cablatura di regioni già servite dalla rete ultraveloce come Puglia, Calabria e Sardegna, che hanno già beneficiato in passato di altri bandi destinati a tale obiettivo, è stato interrotto dalla Regione Calabria che ha rifiutato di stipulare della convenzione con il MISE, ritenendo esagerata la cifra di 40 milioni di euro per la cablatura di solo 123mila unità immobiliari, cercando di evitare così un inutile spreco di risorse per le finanze pubbliche.

Secondo quanto riportato da Corrierecomunicazioni.it, la Calabria, una tra le primissime regioni per copertura della banda ultralarga in Italia avrebbe raggiunto 1,9 milioni di utenze con questa tecnologia con un impiego finanziario di 94 milioni di euro, poco più del doppio stanziato da Infratel per coprire neanche un decimo delle abitazioni già servite. L’amministrazione regionale ha così trattato per un abbassamento della cifra a 29 milioni di euro in modo tale da investire il restante risparmio per incoraggiare la domanda di servizi in fibra.

Chiunque abiti nelle zone coinvolte dalla prima e dalla seconda gara può controllare se la propria zona è servita dalla rete di Open Fiber dopo l’intervento effettuato proprio attraverso i bandi Infratel accendendo al seguente link: https://openfiber.it/it/fibra-ottica/area-infratel.

Sempre sul sito Infratel è possibile inoltre consultare lo stato di realizzazione dei bandi nei comuni da esso compresi.

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