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Neo papà, Vodafone diventa promotrice della paternity policy

“Perché esercitare il ruolo di padre è un nostro diritto e un nostro dovere”: queste le parole di Mauro Cucci, responsabile marketing piccole e medie imprese per Vodafone Italia in merito alla nuova politica di Vodafone a favore dei genitori, in particolare dei papà.

“Ho 37 anni e mi ricordo in maniera distinta che quando è nato il mio primogenito non mi sono per niente posto il tema di prendere il congedo di paternità. Non è stato proprio un argomento di confronto con mia moglie, su come suddividersi i compiti. Questa volta, invece, prenderò due settimane” ,continua Cucci, mentre parla di uno dei momenti più delicati della sua vita. Già padre di un bimbo di tre anni (a cui si aggiungeranno due gemelli), il responsabile marketing “in rosso” riscontra una differenza sostanziale tra la prima e la seconda paternità: adesso il suo ruolo di padre è tutelato, una condizione che gli consente di dare il proprio supporto in casa, e di godersi le prime settimane di tempo dalla nascita dei propri figli.

E di questo Vodafone ne è consapevole, una delle poche aziende nel nostro Paese ad esserlo: la nuova paternity policy varata dalla celebre compagnia telefonica è partita domenica 1 Aprile 2018 e raddoppia la legge entrata in vigore lunedì 1 Gennaio 2018, secondo cui a tutti i neo papà spettano non più due, bensì quattro giorni di congedo parentale obbligatorio, e uno di congedo facoltativo, qualora la madre rinunci a un giorno di maternità, a cui si aggiungono due settimane di paternità da prendersi nel primo mese di vita del bambino.

Non si tratta dell’unica iniziativa da parte di Vodafone per garantire il giusto equilibrio tra la vita professionale e quella privata del lavoratore: basta ricordare il supporto offerto per la campagna sociale DiversityWins, ed il lancio nel 2014 dello smartworking, ovvero la possibilità di lavorare da remoto per due giorni (non più uno) alla settimana.

Donatella Isaia, direttrice risorse umane e organizzazione di Vodafone Italia, in merito dichiara: 

“Dopo esserci concentrati sulla maternità, ci siamo rivolti agli uomini. La nostra idea è che la possibilità delle donne di avere un buon bilanciamento tra la vita personale e la vita lavorativa passa anche da quanto gli uomini sono in grado di supportarle”.

E alla domanda se gli uomini prenderanno o meno il congedo, Isaia risponde:

“Lo vedremo dal monitoraggio che abbiamo predisposto, ma non abbiamo ragione di pensare che non sarà una misura utilizzata. E nemmeno ci saranno ostacoli da parte del management. Lo vediamo anche dallo smartworking, utilizzato da donne e uomini in misura molto simile. Stiamo completando un percorso. Finora abbiamo fatto molto per le madri, storicamente per esempio integriamo lo stipendio durante il periodo della maternità al 100% per un totale di nove mesi e mezzo […]. Nel 2014 abbiamo lanciato su larga scala lo smartworking che, lo scorso anno, abbiamo ulteriormente esteso in occasione della nascita di un figlio. Adesso il congedo di paternità, lanciato in tutti i paesi in cui Vodafone opera. Vogliamo che i nostri papà sappiano che l’azienda li incoraggia a gestire in maniera attiva la loro genitorialità, che riconosce che il loro ruolo è importante tanto quanto quello della madre”.

Chi prenderà un congedo può stare tranquillo: non perderà punti nella scalata alla carriera e nemmeno parte dello stipendio, in quanto le due settimane verranno pagate al 100% – mentre prima i congedi facoltativi venivano pagati al 30%. Si tratta di notevoli passi in avanti che spingono gli uomini ad essere sempre più presenti nei primi giorni di vita del bambino, a favore della condivisione della genitorialità, e a sfavore dell’abbandono del posto di lavoro da parte delle donne per la vita domestica/familiare.

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