A “Mi manda RaiTre” si parla di “contratti non richiesti” e di “truffa dei dati personali”
Oggi, 26 Marzo 2018, a “Mi Manda RaiTre” trasmissione televisiva, in onda su Rai Tre, condotta da Salvo Sottile, è stata dedicata una puntata ai “contratti non richiesti e a come difendersi” e alla “truffa dei dati personali”.
Il conduttore Salvo Sottile richiama l’attenzione al fatto che molte volte, al telefono, con un semplice “sì”, un consumatore possa ritrovarsi stipulato un nuovo contratto non richiesto.
Alessandro De Angelis che rappresenta l’Assocontact associazione Call Center, afferma che questo non è possibile poichè ”l’ente che riceve il contratto ha il dovere di certificarlo, cioè l’ente di energia o telefonia che riceve questo contratto anche in forma illecita hanno la responsabilità, perché altrimenti non c’è più protezione. L’ente deve controllare la registrazione e dichiararne la legittimità. Ci sono molte autorità per ogni settore, la Arera per quanto riguarda l’energia, l’AGCOM per le telecomunicazioni, c’è un proliferare di autorità che dovrebbero vigilare su queste cose.” Vigilanza che secondo De Angelis, in effetti, non è adeguata, e invitando a chiudere tutti quei Call center che si prestono a queste pratiche scorrette.
Salvo Sottile da una videata, fa osservare la nuova legge per le telefonate moleste che comprende: l’introduzione di due prefissi telefonici, uno a fini statistici e uno per chiamate dai call center e inoltre al registro delle opposizioni sarà possibile aggiungere anche i numeri dei cellulari.
In seguito, durante la trasmissione è stato raccontato un caso di presunta frode, un consumatore Roberto Galuppi nel 2015 ha disdetto l’utenza telefonica con il gestore, nel 2017 riceve una fattura di pagamento dello stesso gestore, scoprendo che l’utenza a sua insaputa è stata riattivata e che gli hanno addebitato 800 euro di pagamenti in due anni. Roberto invia una nuova disdetta e il gestore gli chiede 150 euro per ultima fattura e costo chiusura utenza.
De Angelis di Assocontact, invita il signor Galuppi a chiedere i danni al gestore e inoltre afferma “che il contratto non è mai esistito se la compagnia telefonica non produce chiarimenti e la registrazione audio reale dell’attivazione del contratto, e che il semplice “sì” non è sufficiente”. Inoltre viene espletato il concetto che molte volte i dati personali dei consumatori vengono acquistati anche dalle compagnie telefoniche, e che tra i consumatori più nel mirino, secondo fonte aduc, ci sono gli anziani ultrasettantenni.
Ilaria Bonuccelli del giornale “Il Tirreno”, afferma che è molto facile acquistare dati personali dei consumatori, poiché fingendosi lei stessa un compratore, li ha acquistati da una società albanese ad 8 centesimi di euro l’uno.
Laura Cecchini di Aduc, invita a “non rispondere sì al telefono alle offerte telefoniche ma andare di persona nei negozi degli operatori telefonici, e che in caso sia necessario inviare una diffida gratuita alle associazioni consumatori, se riguarda energia e gas, al Arena, se riguarda i gestori telefonici al Corecons”.
In seguito, si parla, sempre nell’ambito “truffa dei dati personali”, di Facebook che ha venduto dati sensibili a una società inglese, e che dal 25 Maggio 2018 l’Unione Europea metterà in vigore una nuova legge sulla privacy per mettere un freno al flusso dei dati sensibili che corre sui social network e per cercare di proteggerli. Con una multa che va fino ai 20 milioni di Euro o il 4% del fatturato globale in caso di non rispetto delle direttive UE.
Infine, si discute, con il giornalista Umberto Rapetto, di come “ci rubano di dati dai telefoni cellulari”. Ciò può avvenire mediante Facebook o Whatsapp ad esempio, e i dati più ricercati sono: password posta elettronica, coordinate bancarie, conversazioni whatsapp e agenda telefonica; per difendere i nostri cellulari può essere utile installare un antivirus, scaricare gli aggiornamenti, diffidare da email di sconosciute, non scaricare app da siti sconosciuti e installare applicazioni che bloccano i dati in uscita. Rapetto invita i consumatori ad usare meno i dispositivi, smartphone o altro, per annottare le nostre informazioni personali e riscoprire il piacere di scrivere a penna le nostre cose più importanti su un agenda cartacea o un blocknotes.
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