Ecommerce, novità, crisi e nuove strategie di marketing: le abitudini degli italiani cambiano continuamente, e, di conseguenza, cambia pure il mondo della grande distribuzione, incluse le grandi catene dell’elettronica, del calibro di Mediaworld e della francese Auchan, che ultimamente stanno “soffrendo” non poco nel nostro Paese.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Corriere della Sera del 19 Marzo 2018, sono tante le aziende affermate del settore a subire un duro colpo dal pianeta web, come ad esempio Mediaworld: dopo l’incremento delle vendite online, la chiusura dei punti vendita di Grosseto e Milano Stazione, e la fine del contratto di solidarietà dal 30 Aprile 2018, la celebre insegna gestita da Mediamarket decide di reagire inserendo i sex toys nel proprio ventaglio di offerte.
Auchan, invece, rilancia il concetto di bottega all’interno dei propri ipermercati, con determinati spazi quali “il mio salumiere”, “il mio pescivendolo”, o “la mia macelleria”, e così via, per ristabilire un contatto più diretto col cliente – una strategia adottata non solo da Auchan, ma anche da Coop e Carrefour. Sono, infatti, proprio gli ipermercati a registrare un calo delle vendite pari al 3.5% a Gennaio in confronto allo stesso mese nel 2017.
Diverso è il trend di alcuni discount come Lidl e Eurospin, che sono cresciuti del 3,6%. Ciononostante, Auchan crede ancora che l’Italia sia un terreno fertile: lo stesso direttore generale Américo Ribeiro ha dichiarato: “Nonostante le difficoltà, Auchan Retail crede nell’importanza di questo Paese e continua a investire. Da dieci mesi è partito un piano di convergenza verso l’unica insegna. Stiamo valutando tutte le soluzioni per ottimizzare la rete distributiva e dare valore aggiunto ai nostri clienti. Lo sviluppo dell’ecommerce va in questo senso. L’obiettivo è riuscire in questa grande trasformazione per riaffermare la nostra presenza nazionale”.
Ai discount, si aggiungono: l’italiana Esselunga che ha chiuso il 2017 con ricavi a 7,7 miliardi (+3%), Conad e Selex che hanno cumulato rispettivamente nel 2015/2016 utili per 373 e 263 milioni, cifre che non superano quelle di Esselunga (535 milioni) ma sono di certo superiori ai 137 delle Coop (mentre Carrefour e Auchan hanno perso in Italia 261 e 371 milioni), secondo quanto riportato dalle statistiche Mediobanca. Nel corso della loro scalata verso l’alto, invece, Lidl ed Eurospin vedono profitti pari a 190 e 325 milioni ed un aumento di dipendenti pari al +36% e +60% nell’arco di tempo compreso tra il 2012 e il 2016.
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