Digital Transformation: commercialisti e consulenti sono ancora poco interessati alla digitalizzazione

La rivoluzione tecnologica che stiamo attraversando in questi anni, e che sempre più velocemente coprirà nuovi settori e mercati, sembra non essere ancora giunta negli studi di commercialisti e di consulenza, in cui continua a troneggiare il cartaceo.

Tuttavia, i dati forniti dall’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, riportano che negli ultimi anni gli investimenti ICT realizzati dagli studi professionali italiani hanno subito un interessante aumento, pari al 2,5%, con una spesa media individuale di 9 mila euro. Nonostante ciò, sempre secondo i dati presentati, circa il 35% degli studi valuta l’investimento ininfluente.

Quest’ultima considerazione non fa che confermare l’ipotesi diffusa secondo la quale, in alcuni ambiti, vi è ancora una scarsa percezione dei vantaggi apportati da un processo di digitalizzazione completo e aggiornato. In particolare nel settore in questione, se ben implementata, essa potrebbe garantire significativi risparmi in termini di tempi di elaborazione e di denaro. Inoltre, la digitalizzazione potrebbe limitare gli errori e ridurre gli spazi fisici dedicati agli archivi contabili.

L’esempio portato dal comunicato stampa di PFU (EMEA) Limited è quello della scansione digitale: ancora oggi, viene spesso preferita la stampante multifunzione, mentre la scannerizzazione digitale può essere attuata attraverso dispositivi molto più piccoli e comodi, con i medesimi risultati. In più, l’elaborazione dati sarebbe molto più celere e automatizzata.

Valutando complessivamente la situazione attuale, i vantaggi della digitalizzazione per gli studi commercialisti e di consulenza sono quindi evidenti, ma occorrerà forse attendere ulteriori sviluppi della tecnologia, affinché la digitalizzazione diventi finalmente lo standard utilizzato, sostituendo totalmente gli strumenti più tradizionali.

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