Nella conference call Tim scopre le carte per il futuro con “DigiTIM” partendo dai risultati record del 2017

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TIM lascia alle sue spalle un 2017 positivo e si appresta ad affrontare nel modo migliore il futuro. Questo è quanto risulta dall’ultima conference call di TIM, in cui si è parlato dello stato dell’azienda, sulla scorta dei risultati superlativi del 2017 (e in particolare dell’ultimo trimestre), di piano industriale 2018-20, e di altre vicende in cui la compagnia è coinvolta.

L’amministratore delegato Amos Genish e il direttore finanziario Piergiorgio Peluso hanno mostrato i risultati anche per l’ultimo trimestre del 2017 riepilogando i dati totali dell’anno.

Come preannunciato nel comunicato stampa dopo l’approvazione dei risultati, il 2017 sarà ricordato per il record registrato innnanzitutto per la crescita dei ricavi da servizi e dell’Ebitda, l’indicatore che rileva i ricavi al netto degli interessi, delle imposte e degli ammortamenti. I numeri del 2017 e del suo ultimo trimestre sono stati comparati con i periodi corrispondenti dell’anno precedente. I ricavi da servizi del gruppo mostrano una crescita dell’1,9% nell’intero esercizio e del 3,3% nell’ultimo trimestre, mentre l’Ebitda, che si riferisce maggiormente alla gestione operativa, mostra un +4,6% nel 2017 e un 4,1% nell’ultimo trimestre. È tuttavia doveroso rendere merito per questa tendenza positiva a TIM Brazil che, se per l’intero 2017 ha realizzato una crescita del 5,1% e un Ebitda del 14% per i ricavi totali da servizi, per l’ultimo trimestre ha registrato rispettivamente un +6,1% e un +13,6%. L’entità dei numeri certifica il raggiungimento dei risultati prefissi (come dimostrato con l’icona “target delivered”).

Grande impatto hanno avuto i ricavi da rete fissa, che costituiscono il 67% del totale dei ricavi, cresciuti dell’1,9% rispetto al 2016, ugualmente a quanto fatto registrare dal mobile. La società può ritenersi soddisfatta anche guardando alle prestazioni nelle business units, nei vari segmenti aziendali, considerando la notevole crescita del 4,6% dei ricavi nel settore consumer, del 2,8% nel mercato business e del 6,8% di Inwit, la società delle torri di TIM. Nonostante il saldo negativo Sparkle (per eventi non più ricorrenti rispetto al 2016), la società dei cavi transnazionali di TIM, e il National Wholesale, che si occupa della fornitura dei servizi all’ingrosso, hanno mostrato andamenti molto positivi nell’ultimo trimestre. TIM Brazil non può che continuare a registrare crescite notevoli.

Il 2017 ha accresciuto anche la base clienti (customer base), aumentando di 2 milioni i clienti che usano il 4G e di oltre un milione i clienti nel mobile, grazie soprattutto alla crescita del 21% delle SIM M2M nel campo dell’Internet of Things. Nel mercato del fisso TIM continua a proporre ai propri clienti il passaggio in fibra ottica e, come quanto mostrato dai risultati, grazie a questa strategia, nel 2017 coloro usufruiscono della banda ultralarga sono più che raddoppiati, a scapito di una riduzione della customer base in banda larga semplice (sotto i 30Mbps). La penetrazione della fibra si attesta ora al 29% del territorio nazionale, con 2,3 milioni di case in 30 città connesse alla FTTH (Fiber To The Home), capace di raggiungere fino a 1Gbps. Per quanto riguarda la rete 4G, la sua penetrazione è pari al 76% del territorio nazionale con 1400 comuni in 4G+ (fino a 300 Mbps) e 12 in 4.5G (fino a 700 Mbps).

Oltre la crescita mostrata dai risultati nella connettività però, l’altra sorprendente novità che è emersa dai risultati è la buona prestazione di TIM Vision, che nel 2017 ha aumentato del 63% i clienti che hanno scelto di abbinare al pacchetto servizi di telefonia/internet anche l’offerta di contenuti multimediali proposta da TIM. La joint venture con Canal+ sarà molto importante per fornire il know-how necessario per il settore. La strategia di TIM per il futuro, delineata dal piano industriale DigiTim, è quella di insistere in questa direzione, proponendo pacchetti sempre più inclusivi.

La società può però ritenersi soddisfatta anche nell’efficientamento dei costi: se nel 2017 i costi operativi totali sono aumentati per la crescita di prodotti, come dispositivi per tv smart, impatto che sarà minore a partire dal 2018, i costi operativi netti (OPEX) si sono ridotti grazie alla riorganizzazione dei costi generali, tra cui quelli derivanti dai processi produttivi, e del lavoro. Le spese in conto capitale (CAPEX) sono cresciute per gli investimenti nella rete.

L’elemento centrale nella conference call è stato però la presentazione del nuovo piano industriale 2018-20, che fra i suoi pilastri ha un maggior coinvolgimento dei clienti nell’esperienza digitale, dedicare offerte attrattive per i clienti premium, un aumento del flusso di cassa e del ritorno per gli azionisti e riorganizzare in termini digitali l’azienda.

In termini numerici, rispetto ai differenti segmenti aziendali ciò si concreterà nel raggiungere entro il 2020 i 5 milioni di clienti nella banda ultralarga (oltre i 30Mbps) dai 1,8 attuali, portare al 95% la penetrazione della rete 4G dall’attuale 76%, triplicare i clienti in TIM Vision e raddoppiare quelli con offerte convergenti. Nel settore business l’intenzione è quella di aumentare del 50% le attività cloud e ICT e di trplicare la base clienti in fibra. Con ambizione si guarda anche ai risultati da conseguire negli altri segmenti (triplicazione delle linee di banda ultralarga da fornire ad altri operatori nel mercato wholesale, grande attività di Inwit per il 5G, crescita notevole dei clienti nel fisso e nel mobile in Brasile, espansione del 25% della rete di Sparkle, ecc).

Per risparmiare sui costi e generare più flusso di cassa che possa risultare utile per altri investimenti si procederà mediante una semplificazione dei sistemi informatici e tecnologici e una riorganizzazione del lavoro, attraverso un piano di assunzioni volto a implementare nuovi talenti e mediante l’adozione di strumenti come i prepensionamenti (ciò tuttavia dovrà essere concordato con i sindacati) e una maggiore digitalizzazione dell’assistenza clienti aumentando l’utilizzo della App di self care all’85% e riducendo del 30% l’interazione da parte di addetti al call center. Il free cash flow sarà un utile strumento per affrontare le offensive di Iliad, facendo anche leva su Kena Mobile, che potrebbe essere utilizzato per compensare eventuali situazioni destabilizzanti.

Lo sguardo di TIM è soprattutto rivolto in avanti: TIM ha siglato importanti accordi con i principali player tecnologici al fine di accelerare la diffusione di 5G, Internet of Things, Industry 4.0, Cybersecurity, robotica e Intelligenza Artificiale. Un processo che darà il via a un’importante trasformazione in tutti i settori e nella vita delle persone, e che consentirà a TIM di sviluppare servizi di e-health e e-education basati sulla realtà virtuale, auto connesse, smart city e smart home (per scoprire come il 5G trasformerà il futuro: http://bit.ly/2oTVxSH).

A supervisionare il raggiungimento dei risultati ci sarà il Transformation Office.

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