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Il lampione come punto di ricarica per l’auto elettrica: la smart city secondo Enel X

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Un nuovo modo di concepire gli impianti di illuminazione urbana si sta facendo strada nell’ambito della smart city. Enel X, infatti, rimodella il concetto di lampione, che viene così visto non più come un semplice tubo di ferro dotato di lampadina, ma come una struttura dall’intelligenza tecnologica.

In un futuro non troppo lontano, il classico lampione diventerà una vera e propria piattaforma capace di svolgere funzioni interessanti per la collettività: essendo di presidio pubblico, potrebbe essere dotato di telecamere per monitorare strade e marciapiedi a favore della sicurezza pubblica; potrebbe offrire servizi di infomobilità, come notizie in tempo reale sul traffico; potrebbe contenere un’antenna per garantire copertura wifi; potrebbe regolare l’illuminazione – più forte se viene rilevata la presenza di pedoni e automobili, più tenue quando effettivamente non serve – evitando così inutili sprechi di energia; e può diventare un punto di ricarica per le auto elettriche. In una visione simile, è chiaro che il palo debba essere connesso ad una rete di tlc, in quanto i dati raccolti devono essere trasmessi alla piattaforma di gestione. Per questo motivo, sotto ogni lampione deve esserci della fibra ottica che renderà il lampione un punto di appoggio per le antenne 5G in arrivo.

Riguardo alla mobilità elettrica e alla possibilità di rendere i pali della luce delle stazioni di ricarica, l’amministratore delegato di Enel X, Francesco Venturini precisa: “[…] si parla di pochi anni: il lampione sarà il terminale di un sistema di ricarica per auto elettriche che punta a un obiettivo ben preciso: ogni auto parcheggiata dovrà avere la spina attaccata. Per ricaricarsi, certo, ma anche per dare energia alla rete in caso di necessità. Metteremo l’auto elettrica al centro della rete elettrica. Finalmente si potrà parlare di smart grid. E sarà una rivoluzione”. Ma per superare la mobilità sulle fonti fossili, bisogna cambiare punto di vista, come continua a sostenere lo stesso Venturini:

“La sola soluzione è predisporre una rete di ricarica che utilizzi al meglio i momenti in cui le auto sono ferme. Che è anche di gran lunga la maggior parte del tempo rispetto a quello in cui l’auto è in movimento. Enel ha avviato un ambizioso piano per moltiplicare le sue stazioni di ricarica pubblica su tutto il territorio nazionale. Un programma che prevede un investimento fino a 300 milioni di euro. L’obiettivo è di installare 7 mila colonnine di ricarica entro il 2020 per arrivare a 14 mila nel 2022. Dopo di che si passerà alla parte più ambiziosa: trasformare ogni lampione in una colonnina di ricarica. Le auto potranno essere in carica ogni momento in cui non sono in movimento. Non solo perché così si ottimizzano i tempi e si mantiene sempre il mezzo con il massimo di autonomia ma anche e soprattutto perché così si crea un gigantesco sistema di accumulo condiviso, un sistema di migliaia e migliaia di batterie su ruote collegabili in rete. Le auto diverranno tutte assieme un’unica immensa batteria che potrà compensare i picchi di domanda e ogni altra casualità. In pratica, in caso di necessità, la rete potrà rallentare l’intensità della ricarica per dislocare energie dove serve di più. O potrà anche trarre energia accumulata dalle auto. In questo caso, però, sempre e solo dagli utenti che daranno il loro consenso e pagando l’energia prelevata. Come si fa già oggi con gli impianti di produzione solare domestica. Solo su vastissima scala. Tutto questo si chiama “smart charging”, ricarica intelligente. Non è più solo teoria. Siamo partiti con le sperimentazioni in nord Europa e siamo già in fase commerciale in California. Abbiamo già lanciato un primo sviluppo commerciale a Copenaghen. E in Italia abbiamo installato la prima colonnina V2G a Genova, ma in uno spazio privato, presso la sede dell’Istituto Italiano di Tecnologia, in attesa di ricevere il via libera alla sperimentazione ufficiale”.

Il lampione intelligente entra in un mercato in cui Enel conta già numeri rilevanti. Sotto il marchio EnelSole (ora confluito in Enel X), il gruppo gestisce già 1,8 milioni di lampioni distribuiti in 3.300 città italiane, e sono già operative 49 stazioni di fast recharge. La tratta Roma – Milano dell’A1 risulta già elettrificata: una colonnina ogni 60 chilometri che permette di fare il pieno di energia in mezz’ora (ma bisogna uscire dal casello, a causa dei costi alti richiesti dai gestori delle aree di servizio autostradale). Enel X sta anche portando avanti il progetto finanziato dalla Commissione Ue Eva+ (Electric Vehicles Arteries) che prevede l’installazione, in tre anni, di 200 stazioni di ricarica lungo i corridoi autostradali al confine tra Italia e Austria.

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