Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato oggi il Bilancio consolidato del Gruppo TIM, il progetto di Bilancio separato di TIM S.p.A. e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di Bilancio di Sostenibilità al 31 dicembre 2017. I ricavi dell’esercizio 2017 ammontano a 19.828 milioni di euro, in crescita del 4,2% rispetto all’esercizio 2016 (19.025 milioni di euro). La crescita di 803 milioni di euro è attribuibile alle positive performance delle Business Unit Domestic (348 milioni di euro) e Brasile (455 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio positivo di 284 milioni di euro).
La variazione organica dei ricavi consolidati ha registrato un incremento del 2,7% (+526 milioni di euro) rispetto all’esercizio 2016. I ricavi del quarto trimestre 2017 aumentano di 63 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2016 (+1,2%); in termini organici, la variazione percentuale, escludendo l’effetto cambio essenzialmente relativo alla Business Unit Brasile, è pari a +2,8%. L’EBITDA dell’esercizio 2017 è pari a 7.790 milioni di euro (8.002 milioni di euro nell’esercizio 2016) e si riduce di 212 milioni di euro (-2,6%) con un’incidenza sui ricavi del 39,3% (42,1% nell’esercizio 2016; -2,8 punti percentuali). In termini organici l’EBITDA si riduce di 303 milioni di euro (-3,7%) rispetto all’esercizio 2016 e l’incidenza sui ricavi diminuisce di 2,6 punti percentuali.
Nel segmento Consumer i ricavi dell’esercizio 2017 sono pari a 7.737 milioni di euro, in aumento di 348 milioni di euro rispetto al 2016 (+4,7%); tale dinamica conferma il trend di recupero già avviato nel corso del 2016.
I ricavi da servizi sono pari a 6.947 milioni di euro, in crescita rispetto all’esercizio 2016 (+153 milioni di euro). I ricavi del Mobile consumer sono pari a 3.893 milioni di euro, in crescita rispetto al 2016 (+134 milioni di euro, +3,6%). I ricavi da servizi registrano un incremento di 105 milioni di euro (+3,2% rispetto al 2016) confermando il trend di miglioramento già osservato nei precedenti trimestri (+2,9% nel quarto trimestre), grazie alla costante crescita dell’Internet mobile e dei servizi digitali che hanno sostenuto i livelli di ARPU.
I ricavi del Fisso consumer sono pari a 3.809 milioni di euro, con un incremento di 225 milioni di euro rispetto al 2016 (+6,3%). Anche per i ricavi da servizi è confermato il trend di recupero già osservato e avviato nel corso del 2016, in particolare grazie al positivo andamento della Customer Base Broadband e Ultra Broadband e alla tenuta complessiva dei livelli di ARPU.
L’EBITDA del 2017 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 883 milioni di euro (198 milioni di euro nell’esercizio 2016, a parità di tassi di cambio) principalmente connessi a processi di ristrutturazione. In assenza di tali oneri l’EBITDA risulterebbe in crescita del 4,6%, con un’incidenza sui ricavi del 43,7%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto all’esercizio 2016.
Gli oneri non ricorrenti netti comprendono principalmente gli accantonamenti connessi all’avvio del nuovo piano di ristrutturazione aziendale di TIM S.p.A., che sarà sviluppato lungo l’arco del Piano Industriale 2018 – 2020 e che permetterà di sostenere il percorso di trasformazione digitale con l’utilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge. In particolare, per lavoratori dirigenti e non dirigenti si prevede il ricorso, fra gli altri, all’applicazione dell’art. 4, commi 1-7ter, della legge 28 giugno 2012, n. 92 c.d. “legge Fornero” (con la possibilità di uscita anticipata dal lavoro rispetto alla data di pensionamento) e a strumenti che concorrano alla sostenibilità economica del piano. Gli oneri non ricorrenti comprendono inoltre oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori.
L’EBITDA del quarto trimestre 2017 ammonta a 1.577 milioni di euro, in calo di 547 milioni di euro (-25,8%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente (2.124 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 30,6% (41,8% nel quarto trimestre 2016). In termini organici e in assenza di oneri non ricorrenti (661 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 e 43 milioni di euro nell’analogo periodo del 2016, a parità di tasso di cambio), la variazione sarebbe stata positiva e pari a +4,1% con un’incidenza sui ricavi del 43,5% (42,9% nel quarto trimestre 2016).
L’EBIT dell’esercizio 2017 è pari a 3.291 milioni di euro (3.722 milioni di euro nell’esercizio 2016) in riduzione di 431 milioni di euro (-11,6%) rispetto all’esercizio 2016 con un’incidenza sui ricavi del 16,6% (19,6% nell’esercizio 2016, -3,0 punti percentuali). L’EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 455 milioni di euro (-12,1%) con un’incidenza sui ricavi pari al 16,6% (19,4% nell’esercizio 2016); sconta l’impatto negativo di oneri netti non ricorrenti, incluse svalutazioni di asset, per complessivi 913 milioni di euro (185 milioni di euro nell’esercizio 2016, a parità di tasso di cambio). In assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBIT sarebbe risultata positiva per 273 milioni di euro (+6,9%), con un’incidenza sui ricavi del 21,2%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto all’esercizio 2016. L’EBIT del quarto trimestre 2017 è pari a 457 milioni di euro (954 milioni di euro nel quarto trimestre 2016).
In termini organici e in assenza di oneri netti non ricorrenti (661 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 e 41 milioni di euro nell’analogo periodo del 2016, a parità di tasso di cambio), la variazione rispetto al quarto trimestre 2016 sarebbe stata positiva e pari a +12,5% con un’incidenza sui ricavi del 21,7% (19,8% nel quarto trimestre 2016).
L’utile dell’esercizio 2017 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 1.121 milioni di euro (1.808 milioni di euro nell’esercizio 2016) e sconta oneri netti non ricorrenti per 714 milioni di euro. In termini comparabili, escludendo cioè le partite non ricorrenti nonché, nell’esercizio 2016, l’impatto positivo della valutazione al fair
value dell’opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria, l’Utile attribuibile ai Soci della Controllante dell’esercizio 2017 risulterebbe superiore di circa 270 milioni di euro rispetto a quello dell’anno precedente.
Il personale del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017 è pari a 59.429 unità, di cui 49.689 in Italia (61.229 unità al 31 dicembre 2016, di cui 51.125 in Italia).
La Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 4.551 milioni di euro, in aumento di 842 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Tale incremento è attribuibile all’esborso relativo al rinnovo del diritto d’uso delle frequenze GSM (630 milioni di euro) e all’accelerazione degli investimenti innovativi di sviluppo infrastrutturale (+395 milioni di euro rispetto all’esercizio 2016); in particolare gli investimenti dedicati allo sviluppo di reti e servizi di nuova generazione rappresentano nel 2017 il 63% del totale degli investimenti di rete
(+6,3 punti percentuali rispetto al 2016). È confermata la riduzione sulle altre tipologie di investimento grazie alla maggiore selettività nelle scelte di capital allocation, basate su logiche di priorità strategica e di redditività.
La Business Unit Brasile registra investimenti nell’esercizio 2017 pari a 1.150 milioni di euro, in riduzione di 17 milioni di euro rispetto all’esercizio 2016. Escludendo l’impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio, pari a 82 milioni di euro, la riduzione è pari a 99 milioni di euro e riflette principalmente il minore impegno per i rinnovi dei diritti d’uso delle frequenze (-52 milioni di euro) e per gli sviluppi dei progetti di Information Technology (-47 milioni di euro), dopo la forte crescita registrata nel 2016 per il lancio delle nuove offerte commerciali e l’introduzione del nuovo sistema di billing. Gli investimenti nelle infrastrutture di rete del 2017 sono stati pari a 806 milioni di euro (-3 milioni di euro a parità di cambio rispetto all’esercizio 2016) e sono stati prevalentemente indirizzati allo sviluppo della rete mobile a banda larga 4G raggiungendo 3.003 città (+1.748 città rispetto al 2016), con una percentuale di copertura della popolazione urbana del 91,2%.
Il flusso di cassa generato nel 2017 dalla gestione operativa di Gruppo è positivo per 2.496 milioni di euro (2.856 milioni di euro nell’esercizio 2016).
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 25.308 milioni di euro al 31 dicembre 2017, in aumento di 189 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2016 (25.119 milioni di euro). La positiva dinamica operativa-finanziaria ha assorbito quasi completamente il fabbisogno derivante sia dai versamenti delle imposte sul reddito, significativamente maggiori rispetto al 2016, sia dal pagamento di 630 milioni di euro, per il rinnovo dei diritti d’uso delle frequenze di telefonia mobile nel mercato Domestico, e di 257 milioni di euro in Brasile per la liberazione (clean up) da parte dell’apposito consorzio dello spettro 700 MHz, di cui la Business Unit acquisì il diritto d’uso nel 2014.
L’indebitamento finanziario netto contabile al 31 dicembre 2017 è pari a 26.091 milioni di euro (25.955 milioni di euro al 31 dicembre 2016).
Nel quarto trimestre 2017 l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 920 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2017 (26.228 milioni di euro): le risorse derivanti dalla positiva dinamica operativa-finanziaria hanno consentito la copertura dei maggiori fabbisogni derivanti dai versamenti di natura fiscale.
Il margine di liquidità è pari a 9.568 milioni di euro, equivalente alla somma della “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e dei “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per complessivi 4.568 milioni di euro (5.483 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e delle linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 5.000 milioni di euro. Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.
Testo tratto da Comunicato Stampa
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