Wind Tre in calo nei ricavi e nella base clienti nel 2017. Buoni propositi in vista dell’arrivo di Iliad

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Il contesto in cui è sbocciata la fusione Wind Tre il 31 dicembre 2016, sembra non aver originato risultati finanziari pienamente positivi per la joint venture di VimpelCom e Hutchison che è stata in parte l’autrice dell’arrivo di Iliad, operatore che ha scosso il mercato francese per la sua politica sui prezzi al ribasso.

A rendere visibili i risultati finanziari del primo anno di vita di Wind Tre è il bilancio riepilogativo del 2017.

Oltre all’ostilità di un clima scatenato dalla fortissima concorrenza sui prezzi su tutti i livelli (nel rapporto si parla di una riduzione del 19% del prezzo per ogni Gigabyte, di sconti del 15/30% nei primi mesi delle offerte per la fibra, ecc.), effetti negativi ha anche apportato la nuova legislazione sul Roaming.

Il 2017 è stato per Wind Tre il primo anno della joint venture che ha avuto come sua operazione simbolo l’avvio dell’integrazione fra le reti dei due operatori, ma dal punto di vista economico-finanziario ha mostrato una riduzione del 4,5% dei ricavi rispetto ai risultati del 2016 e di una riduzione di 83 milioni di euro (-9,8%) dalla vendita di dispositivi di connessione alla rete di trasmissione geografica, o CPE, e altre fonti (dovuta secondo la società a uno spostamento del focus dal “volume” al “value”, al valore, attraverso una maggiore selettività della clientela). Se i ricavi totali e i ricavi da servizi si mostrano in calo, i ricavi per gestione operativa, l’EBITDA, risulta in crescita dell’1,2% rispetto all’esercizio precedente, grazie alle economie derivanti da una riduzione dei costi operativi (Opex).

Le prestazioni nel mobile non smentiscono i suddetti risultati, con una riduzione del 6,4% dei ricavi totali di cui 4,3% dei ricavi da servizi. La conferma si accentua nell’ultimo trimestre, dove i ricavi totali hanno registrato un calo netto del 13,3% (quasi la metà relativi a ricavi da servizi). Stessa sorte per l’EBITDA nel mobile, che mostra un calo del 2% nonostante una maggiore incidenza sui ricavi totali.

Se dinanzi ai risultati finanziari si può avere minore sensibilità, sono quelli sulla base clienti a poter dare una significativa lettura del quadro generale: dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2017 Wind Tre è passata da una base clienti di 31,3 milioni a una di 29,5 milioni.

La società può comunque godere della crescita dei ricavi dai servizi internet, cresciuta del 13,4% nonostante il calo della base clienti di 200mila unità (dato il netto calo della base clienti generale, l’incidenza di coloro che usufruiscono del traffico dati è aumentata, poiché diminuita meno del numero totale dei clienti).

Nel settore della telefonia fissa invece, il 2017 è stato un anno con risultati sostanzialmente positivi, con i ricavi totali in crescita del 4,2% e i ricavi da servizi leggermente superiori allo zero con un +0,2%. Ciò deriva dalla crescita della base clienti diretta di 50mila unità. Meno confortanti probabilmente le statistiche sulla potenzialità della rete, dato che solo il 15% dei clienti nel fisso hanno accesso alla fibra ottica (servizio che a sua volta ha fatto registrare un aumento dei ricavi del 4,3%).

L’aumento delle spese in conto capitale (Capex) si deve invece al progetto di integrazione delle reti tra i due operatori e allo sviluppo della rete 4G (la cui copertura è giunta al 95% della popolazione e al 37% del territorio nazionale). Dopo il completamento delle operazioni a Trieste ed Agrigento, la società prevede entro il 2019 di procedere all’opera definitiva a Milano, Roma e Bologna. I costi per il capitale cresceranno ancora nel 2018 per poi avviarsi ad una graduale riduzione nei successivi tre anni.

Particolarmente curiosi sono invece i riferimenti al nuovo operatore che Iliad lancerà nel mercato italiano della telefonia: Wind Tre parla di un possibile approdo nel primo trimestre del 2018, una probabile pressione sui prezzi e un aumento della fornitura di Giga all’interno dei pacchetti, e di un maggior riferimento nel marketing alla fiducia e alla semplicità. Wind Tre si dice pronta ad affrontare le nuove minacce commerciali essendo pronta a puntare sul valore e sulle offerte convergenti e beneficiando dai ricavi che deriveranno dai contratti di locazione dei siti e delle frequenze stipulati con il nuovo quarto operatore.

Il 2018 è anche l’anno della trasformazione digitale e di nuove difficoltà per il mercato della telefonia in Italia. Wind Tre prevede di puntare al valore, migliorare nel segmento business, investire sulla copertura della banda larga e ultralarga, eliminare le duplicazioni nella struttura produttiva e mirare alla conservazione dei propri clienti, piuttosto che all’acquisizione di altri.

Se nel mobile l’ambizione maggiore resta quella di costruire la migliore rete in Italia (come dichiarato dal CEO Jeffrey Hedberg nei mesi scorsi) e nel fisso l’emergenza è quella di accrescere la copertura in fibra, nell’ottica generale la necessità è anche quella, come la stessa presentazione dei dati afferma, di interrompere il massiccio passaggio dei clienti ad altri operatori. Nell’organizzazione l’obiettivo sarà invece quello di instaurare una forte cultura di una compagnia unita.

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