Anche per il 2018 lo studio di consulenza “Brand Finance” ha elaborato i valori dei marchi (brands value) di 300 operatori telefonici nel mondo.
Lo studio condotto si basa sull’indice di forza del brand (Brand Strength Index), cioè di un parametro che tiene conto della considerazione e dell’immagine emozionale del brand, sul tasso di royalty, cioè il costo di utilizzo della licenza del marchio, e su altri indici finanziari come il fatturato previsto dell’azienda, i tassi di crescita dell’economia, ecc.
A condurre la lunga classifica anche quest’anno è la AT&T, la storica compagnia telefonica statunitense che si riconferma al primo posto seguita dalla Verizon (statunitense) e dalla China Mobile (cinese).
Effettivamente le aziende di telefonia statunitensi raccolgono insieme il 28% del valore globale dei marchi classificati, davanti ai valori nazionali di Cina e Giappone, che registrano l’11%, all’8% del Regno Unito, al 5% della Germania e al 4% della Francia. Il valore dei marchi Italiani confluisce nel restante 33% ed è inferiore al 4%.
Se il merito delle aziende statunitensi, cinesi e giapponesi si deve allo sviluppo della tecnologia 5G, e soprattutto, nel caso delle seconde, alla costruzione di reti sempre più capillari per vasti territori, a livello europeo cresce Deutsche Telekom, che si posiziona al quinto posto della classifica mondiale, e che ha esportato il suo marchio in Nord America e in Europa.
Per vedere un marchio di telefonia italiano bisogna attendere la 19a posizione con TIM, la 53a per vedere il secondo, Wind (Vodafone Italia confluisce direttamente nel gruppo britannico Vodafone Group al decimo posto).
Da notare invece una delle crescite più alte fatte registrare dai primi 50 marchi della classifica da parte di Free Mobile, il marchio che Iliad, la società che a breve opererà anche in Italia, sta utilizzando in Francia. Free ha accresciuto del 50% il valore del suo marchio con un AAA- (lo studio utilizza i parametri delle valutazioni finanziarie), analogamente a quanto TIM ha fatto in misura lievemente inferiore (in base allo stesso studio condotto su scala nazionale TIM è il quarto marchio). Per quanto riguarda la scalata nella classifica, TIM è passata dal 26° posto al 19°, Iliad dal 62° al 50° e Wind dal 56° al 53°.
Sul web il pubblico francese lamenta problemi con la rete. Lo stesso studio condotto dall’Arcep, l’Autorité de régulation des communications électroniques et des postes (l’equivalente dell’Agcom), mostra una copertura del 4G che colloca Free Mobile in una posizione di minoranza rispetto agli altri concorrenti. L’offerta di Free resta conveniente tuttavia non solo per il suo basso costo, ma soprattutto per la vastità dell’offerta, estesa anche verso molti Paesi del mondo. Sono forse queste le ricette con il quale il marchio Free attira clienti, così come lo sta facendo Iliad in Italia già prima del suo arrivo.
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