La parola smart si è introdotta nei nostri apparecchi ormai da un paio d’anni ed evidenzia quanto i nostri dispositivi quali, televisione, lavatrice, tablet, ma soprattutto cellulari, siano diventati intelligenti.
Sebbene lo sviluppo della tecnologia abbia portato numerosi vantaggi, nota dolente e innegabile è la dipendenza da smartphone che si è insediata nelle nostre attività quotidiane, spesso anche privandoci del godere di momenti in uscita con i propri cari e sopratutto mettendoci a rischio mentre si è alla guida, o a piedi.
E’ infatti, in costante aumento il numero di incidenti causati dalla dipendenza da smartphone, 3 su 4 è la statistica data da ISTAT-ACI (Automobile Club d’Italia). Analogamente sono sempre di più le regioni che si propongono con serate teatrali come campagne di sensibilizzazione per il corretto uso degli smartphone.
L’Amministrazione Comunale di Pescantina, provincia di Verona, ha omaggiato recentemente le vittime della strada con un’opera teatrale “Mi aspettavo che…..”. L’opera diretta da Enzo Rapisarda e scritta da Anna Rapisarda, si è svolta giorno 1 febbraio 2018 presso il teatro comunale “Guido Bianchi” e verrà riproposta al pubblico il 28 febbraio 2018 alle 20.30, nel salone parrocchiale di Lugagnano di Sona.
Un atto unico in memoria di una cara amica dell’autrice, Costanza Mancini, che è stata vittima della strada nel 2016 mentre percorreva l’uscita di una tangenziale. Il grande vantaggio della tecnologia smart, ovvero annullare le distanze tra i propri cari, si rivela un arma a doppio taglio quando, a causa delle distrazioni in strada, alla guida e per i pedoni, le distanze possono di colpo diventare permanenti.
E’ stato questo il tema principale della serata. Dal monologo interpretato da Rita Vivaldi, davanti ad una sedia a rotelle vuota, alle testimonianze delle mamme dell’Associazione genitori vittime della strada, si è discusso riguardo i vuoti permanenti lasciati nelle famiglie delle vittime. Ha portato la sua testimonianza anche Nicola Cipriani, luogotenente del comando della stazione di carabinieri di Pescantina, che ha perso la figlia Eleonora in un tragico incidente il 26 settembre 2014.
“Ogni anno, tremila vittime e 300mila feriti di cui 20mila con gravi invalidità permanenti. Questi numeri assumono tutta la loro gravità se si pensa che dietro ad ognuno di essi c’è una famiglia, affetti, programmi per il futuro. Per questo sosteniamo l’iniziativa di Verona Strada Sicura”
Queste le parole del sindaco Luigi Cadura:
“Ci ha aiutato la solidarietà immensa della gente che non ci ha fatto sentire soli di fronte a quella tragedia e per questo abbiamo deciso di ricordare Eleonora con un trofeo di handbike, grazie agli amici del Gsc Giambenini”.
A confermare le parole del luogotenente Cipriani, aggiunge Piergiorgio Giambenini che il lavoro di sensibilizzazione degli atleti disabili nelle scuole e la loro preziosa testimonianza verso i giovani è non solo confortante per i parenti delle vittime ma è la via più idonea per trasmettere il valore della sicurezza a tutti.
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