Ericsson, leader mondiale nella fornitura di tecnologie e servizi di telecomunicazione, ha annunciato con un comunicato ufficiale di entrare a far parte del progetto #Roma 5G, iniziato nello scorso settembre con la collaborazione di Fastweb, che punta a rendere la Capitale una delle prime città europee coperte dalla tecnologia di quinta generazione.
Il protocollo d’intesa siglato giorno 16 gennaio ha permesso l’avvio di una partnership volta allo sviluppo e alla successiva sperimentazione di servizi basati sulle reti 5G pre-commerciali. Ericsson metterà a disposizione le soluzioni tecnologiche più avanzate per la sperimentazione dei sistemi trasmissivi. L’Assessore a Roma Semplice, Flavia Marzano, ha commentato entusiasticamente la notizia, confermando l’interesse della città e di tutte le amministrazioni affinché il 5G possa essere sviluppato e sperimentato con l’aiuto delle eccellenze mondiali del settore.
Ericsson possiede già tre centri di Ricerca e Sviluppo in Italia e ha testato la quinta generazione più volte in tutto il mondo, grazie a una partnership con 36 operatori e 45 istituti accademici.
Parallelamente al comunicato circa la nuova partnership, Ericsson ha diffuso i risultati di uno studio circa le richieste e le aspettative dei consumatori riguardo la tecnologia 5G.
Il primo dato che emerge è che gli utenti si aspettano che i servizi scaturiti dal 5G possano diventare main-stream in soli 3 o 4 anni, e per i primi tempi il 44% degli intervistati è disposto a pagare per la tecnologia 5G, aspettandosi però di poterla utilizzare in futuro gratuitamente, una volta stabilizzata. Ericsson ha anche presentato un rapporto sulle sei “call-to-action” da parte dei consumatori, che si configura ad oggi come il più ampio e approfondito studio al mondo sulle aspettative nei confronti della tecnologia 5G.
La prima richiesta degli utenti è quella di semplificare l’esperienza d’acquisto nel mercato delle telecomunicazioni, in cui ben 6 consumatori su 10 si ritrovano spesso confusi e disorientati dall’enorme mole di offerte e dal disallineamento tra ciò che si acquista e ciò che poi effettivamente viene utilizzato quotidianamente. Problemi simili anche per il modo in cui vengono presentate le offerte: solo 3 consumatori su 10 si dichiarano soddisfatti delle tecniche e servizi di promozione adoperati dal loro operatore.
La seconda “call-to-action” esorta gli operatori a fornire anche solo una “percezione” di una navigazione senza limiti. Non occorrono necessariamente piani dati illimitati, ma sembra che per molti utenti gli stretti vincoli ed eccezioni posti per la navigazione, anche a livello psicologico, spingano verso altre scelte. Si chiede quindi una sensazione di libertà con un piano dati più flessibile.
Il terzo suggerimento è quello di considerare i Gigabyte in eccesso come una valuta, che possa essere monetizzata o, in alternativa, archiviata, scambiata o donata. Si calcola infatti che in media un utente abbia 31 Gigabyte di internet inutilizzato ogni anno.
Come quarto punto, si consiglia di concentrarsi più sulla velocità della banda e contratti wireless che sui semplici pacchetti dati, che dovrebbero quantomeno essere personalizzati e differenziati.
La quinta call-to-action è quella più strettamente legata al mondo del 5G. Gli utenti sperano che in futuro i vantaggi del 5G superino la semplice velocità di rete e la maggiore sicurezza, ma arrivino ad abilitare a tutti gli effetti l’Internet of things, creando un ecosistema complesso controllato dalla rete. Alcuni utenti comunicano la preferenza per una rivoluzione dei pagamenti, che veda i clienti pagare per usufruire di un servizio 5G con un determinato dispositivo, piuttosto che per i Gigabyte consumati.
Per finire, si segnala come gli utenti intervistati non siano entusiasti degli slogan di marketing e delle pubblicità ingannevoli. Si richiede quindi maggiore trasparenza, in particolare con l’avvento della rete 5G, i cui effettivi risvolti nella vita quotidiana probabilmente non saranno alla portata di tutte le fasce della popolazione.
L’approfondito studio di Ericsson conferma quindi l‘interesse del colosso nei confronti della quinta generazione, e la partnership con Roma promette di velocizzare il processo di sperimentazione, affinché anche in Italia si possa usufruire della nuova rete 5G nei prossimi anni.
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