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L’AGCM critica lo schema di gara per la fornitura di servizi di comunicazione integrati per le Pubbliche Amministrazioni della regione Emilia-Romagna

Nel bollettino ufficiale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, pubblicato in data 8 Gennaio 2018, figura una segnalazione circa l’architettura dello schema di gara per la fornitura di servizi di comunicazione integrati su rete fissa e mobile, per le pubbliche amministrazioni della regione Emilia-Romagna.

L’AGCM fa notare come lo schema attuale ricalchi perfettamente l’edizione precedente, in cui l’unicità del lotto e la richiesta della tariffazione integrata on-net e off-net aveva portato il disegno di gara ad infrangere le misure più adatte, fornite anche dall’Autorità, per garantire la concorrenzialità e la massima partecipazione delle imprese.

Nello specifico, nella procedura svoltasi nell’edizione precedente, venne registrata la partecipazione di un unico soggetto, che venne poi designato come vincitore.

Per evitare che la situazione possa ripetersi nella presente edizione, non essendo ancora stata bandita la gara, l’AGCM ha invitato a una revisione dello schema, che possa garantire una maggiore partecipazione da parte delle imprese, attraverso degli accorgimenti che ogni amministrazione, locale e centrale, dovrebbe seguire.

A riguardo, viene segnalato come un corretto dimensionamento del perimetro del lotto di gara rappresenti un fattore critico per il rispetto della concorrenzialità potenziale: occorre infatti, stabilisce la giurisprudenza amministrativa, che l’ampiezza del lotto sia stabilita in relazione al principio di proporzionalità, al fine di scongiurare un’eccessiva aggregazione degli approvvigionamenti che possa favorire una concentrazione eccessiva di potere di mercato. E in particolare in un settore scarsamente competitivo come quello delle telecomunicazioni, in cui domina una struttura oligopolistica, l’appaltante deve tener conto di quanto appena espresso.

 

L’AGCM ha criticato anche la scelta di presentare un bando per la fornitura di servizi integrati, valutando l’integrazione su rete fissa e mobile come un’ulteriore barriera contro la libera concorrenza. È noto infatti che nei servizi finali di rete fissa esiste una distribuzione più asimmetrica del potere di mercato, che sfocia in una minore concorrenza, mentre per i servizi di rete mobile, al giorno d’oggi, ogni operatore detiene un’infrastruttura di rete proprietaria che gli permette di competere agevolmente. Per questo motivo l’Autorità consiglia di suddividere i lotti di gara, così da ridurre la dimensione minima che un’impresa debba avere per poter confrontarsi ad armi pari con la concorrenza.

In conclusione l’AGCM invita Intercent-ER, l’agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici, a rimuovere il lotto unico e integrato per i servizi di telecomunicazioni di rete fissa e mobile, così da proporre questa volta un bando di gara trasparente e corretto.

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