Dopo la comparsa negli scorsi mesi del codice identificativo del numero della rete “22250”, Iliad può essere annoverata nell’elencazione dei contendenti del mercato della telefonia in Italia. È quanto sembra essere accaduto a Trieste, da dove sono giunte segnalazioni sulla comparsa del nome “ILIAD” nell’elenco degli operatori di rete mobile trovati attraverso la ricerca di rete.
La localizzazione a Trieste di questo ultimissimo aggiornamento del percorso costitutivo del futuro quarto operatore in Italia potrebbe essere non scontata se si pensa che proprio la città giuliana è stata protagonista della prima operazione di unificazione della rete Wind Tre, da cui Iliad sta acquistando frequenze di rete per 450 milioni di euro, nonché migliaia di macrositi in aree densamente popolate.
La vendita di queste componenti era stata autorizzata dall’Agcom nel Bollettino settimanale n. 97 del 17 luglio 2017. Per potersi assicurare una rete efficiente Iliad potrebbe aver stipulato accordi di roaming non solo con TIM e Vodafone, ma anche con Open Fiber e con Inwit, la società delle torri di TIM. D’altronde proprio la sede legale di Iliad in via Restelli a Milano è collocato nello stesso palazzo dove opera anche ZTE Corporation, l’azienda cinese che sta gestendo la rete Wind Tre dal dicembre 2016. La cessione delle attività era per Wind Tre una condizione sine qua non per procedere alla fusione, su cui incombevano delle riserve.
Come illustrato nel corso della presentazione dei dati semestrali, Iliad si impegnerà in altri investimenti che, attraverso l’acquisto di frequenze dallo stato, assicureranno all’operatore la costituzione di una propria rete iniziale. Già nella seconda metà del 2017 Iliad ha investito 300 milioni di euro, di cui 220 destinati a Wind Tre. Per rafforzare la propria copertura Iliad investirà 210 milioni nel 2018 e 180 milioni nel 2019. Nel decennio 2020-29 sono previsti al momento 240 milioni.
L’arrivo di Iliad non sembra essere poi così lontano, a giudicare da alcuni segnali evidenti di cui la possibilità di accedere all’ascolto dell’Ivr e quella di visualizzare il nome della società (se non anche del futuro operatore), sono due indizi da non sottovalutare.
Si ringrazia Giuliano per la segnalazione e si invitano i lettori a riferire eventuali situazioni analoghe nella ricerca manuale delle reti.
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