Enel e mobilità elettrica, il progetto che coinvolge il futuro dell’Unione Europea
Mobilità elettrica: due parole chiave che in breve descrivono i progetti futuri che vedono Enel come protagonista indiscussa, circondata da altrettanti importanti partners – oltre 30 – provenienti da svariati settori, da quello industriale (ne è un esempio Siemens), a quello automobilistico (il gruppo Renault-Nissan), fino a coinvolgere enti di fama internazionale come l’Eurelectric, l’associazione che riunisce le aziende elettriche europee sotto la figura dell’AD di Enel Francesco Starace, in carica fino al 2019.
I collaboratori coinvolti nell’avvio della mobilità elettrica si impegnano, dopo più di un secolo di petrolio, a diffondere e promuovere l’uso dei veicoli elettrici all’interno dell’Unione Europea, e lo fanno attraverso una piattaforma specifica chiamata Platform for Elecro-Mobility, un luogo in cui i soggetti interessati collaborano e si confrontano in merito a idee e soluzioni a favore della mobilità elettrica, interfacciandosi coi decisori ed influencers politici dei singoli Stati.
A tal fine, è stata creata una branca apposita all’interno di Enel, ovvero Enel X, che si occuperà di proporre nuovi prodotti e servizi rivolti al nuovo tipo di clientela, appartenente ad una realtà che sta diventando sempre più concreta. Ma le parole da sole non bastano, devono essere accompagnate dai fatti: così Starace commenta la necessità di avere una vasta ed adeguata copertura di infrastrutture di ricarica, fondamentale per la diffusione in larga scala: “il nostro compito è dotare il Paese in cui siamo, l’Italia, e gli altri Paesi in cui operiamo, dalla Spagna al Sud America, di infrastrutture di ricarica pubbliche e private tali da permettere ai proprietari di un’auto elettrica di avere una vita normale”.
Da questo punto di vista, sono stati già compiuti i primi passi in avanti: nel 2016, Enel ha raggiunto 3200 colonnine installate, tra pubbliche e private, a cui se ne stanno aggiungendo 200, di cui 180 saranno disposte lungo i principali percorsi autostradali italiani, e 20 in Austria. Riguardo il nostro Paese, 30 infrastrutture sono già state impiantate nel tratto autostradale che collega Roma e Milano, e, secondo le stime del nuovo Piano E-Mobility, i punti di ricarica arriveranno a quota 7000 entro il 2020, mentre in Spagna saranno ben 14000 entro il 2022.
Le novità in casa Enel non finiscono qua, in quanto altri due traguardi importanti sono stati tagliati dalla nota azienda multinazionale: il primo riguarda la partnership con Formula E, il primo campionato per autovetture elettriche, di cui Enel è sia main sponsor che sviluppatore di tecnologie per il miglioramento dell’efficienza e della sostenibilità del progetto; l’altro, invece, si chiama Vehicle-to-Grid (V2G), e riguarda paesi quali Danimarca, UK, e Germania. Si tratta di un progetto voluto da Enel e Nissan basato sulla ricarica bidirezionale, cioè l’automobile potrà ricaricarsi e a sua volta ricaricare l’infrastruttura, riversando nella rete elettrica l’energia in eccesso, con l’intento di venire incontro alle variazioni nella domanda del mercato e alla produzione e sostegno di fonti rinnovabili incostanti.
Sono molte le iniziative con cui Enel e i suoi partner vogliono dare visibilità e supporto alla mobilità elettrica, un progetto la cui realizzazione è stata da sempre ingolfata. Che sia questa la volta buona?
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