Fastweb da oggi fa parte di 5G Infrastructure Association: l’operatore aspira ad essere l’apripista della nuova rivoluzione tecnologica

Un comunicato stampa di Fastweb annuncia che da oggi 11 Dicembre 2017 l’operatore entrerà a far parte di 5G Infrastructure Association, un’associazione che mira a promuovere e favorire lo sviluppo della tecnologia 5G in Europa.

La 5G Infrastructure Association fa parte di uno dei più avanzati programmi di ricerca globale sul 5G,  che attraverso finanziamenti integrati da parte dell’Unione Europea, riesce a far collaborare università, istituti di ricerca e imprese in diversi progetti di ricerca e sviluppo ed evoluzione tecnologica.

Mario Mella, Chief Technology Officer di Fastweb, ha espresso un entusiastico parere in merito, ritenendo un orgoglio entrare a far parte di un network così avanzato e sottolineando il vivo interesse, da parte dell’operatore, di collaborare in prima linea anche per la costruzione fisica della rete in 5G, per sfruttare le infrastrutture e consolidare il proprio vantaggio competitivo.

Fastweb sembra infatti disporre di tutti gli elementi necessari per accogliere la vicina rivoluzione tecnologica, tra i quali una fibra capillare, oltre ventiduemila armadi per ospitare le microcelle e tutte le frequenze delle principali città coperte dall’operatore. Mario Mella comunica quindi l’intenzione di Fastweb di essere un apripista in questa nuova tecnologia.

La coraggiosa affermazione può essere facilmente motivata dalla posizione privilegiata che al momento riveste l’azienda in Europa, essendo ormai indubbio il suo ruolo di primo piano nelle future sperimentazioni sul 5G.

In Italia, il progetto messo a punto insieme a TIM e Huawei si è aggiudicato il bando di gara del Ministero dello Sviluppo Economico per sperimentare la nuova tecnologia a Bari e a Matera, garantendo entro il 2019 la fruibilità di servizi completamente innovativi in settori come la sanità, l’industria 4.0, il turismo, la cultura, l’automotive e la sicurezza stradale, dedicati sia al segmento privato che a quello business.

A ciò si va ad aggiungere un Protocollo d’intesa siglato a luglio con il Comune di Roma, per definire ulteriori progetti di sperimentazione entro il 2020, con particolare riferimento allo sviluppo di applicazioni digitali per la Smart City.

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