È indubbio che la fibra ottica abbia contribuito ad arricchire le prospettive future delle maggiori piattaforme televisive mondiali, elevando la quantità e la qualità dei servizi online per gli utenti.
Sky, il colosso di Robert Murdoch, deve oggi fare i conti in Italia con l’asse Vivendi-Telecom-Mediaset, che pare voler rafforzare il proprio pacchetto di servizi e contenuti, anche attraverso un accordo in Francia prima della fine dell’anno.
Tra le trattative in corso, sembra palesarsi negli ultimi giorni – scrive La Repubblica – una negoziazione con Open Fiber, che in un futuro prossimo potrebbe diventare partner tecnologico di Sky, portando al definitivo addio alle parabole.
Il passaggio dalla parabola alla fibra era già stato meditato anni fa dalla dirigenza di Sky, conscia di come una scelta del genere comporti un sensibile abbattimento dei costi, un servizio più stabile, in particolare in relazione agli agenti esterni, una più ampia offerta e una velocità superiore. L’esempio lampante è ancora una volta costituito dal caso Netflix, che seguendo questo paradigma è riuscita a imporsi agevolmente sulla concorrenza, sia in America che in Europa.
Se una partnership di questo tipo fosse realizzabile, Sky potrebbe effettuare una migrazione totale, offrendo i suoi pacchetti a Milano, Roma, Genova, Bologna e prossimamente in oltre 270 città italiane, servite al momento da Open Fiber. Nei prossimi cinque anni, infatti, il progetto mira ad estendersi fino a coprire quasi 10 milioni di utenti in tutta Italia.
Si tratterebbe indubbiamente di un processo lento e delicato, ma l’era della parabola sembra ormai giunta a conclusione, mentre la fibra ottica continua ad espandersi e ad abbracciare trasversalmente fette di mercato sempre più ampie sul fronte intrattenimento e multimedialità.
Abbandonare lo standard usato da Sky in tutti questi anni sembra essere oggi un passaggio generazionale quasi obbligato per la società anglosassone, che potrebbe abbinare i propri pacchetti alle offerte della Vodafone TV, TimVision e Fastweb, o anche più semplicemente operare in maniera disgiunta, senza contratto telefonico.
L’articolo apparso su Repubblica, fa poi notare come la scelta di collaborare con Open Fiber implica, per Sky, puntare su un gruppo controllato dalla Cdp e da Enel, quest’ultimo fornitore ufficiale di tutti i concorrenti di Telecom sul fisso. Ciò non significa necessariamente dichiarare guerra al colosso Vivendi, quanto più precisamente sfruttare nuove tecnologie che, seppur ancora molto recenti e in fase di sviluppo, con tutta probabilità finiranno, in pochi anni, per imporre un nuovo standard nell’intero settore media e intrattenimento.
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