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Calenda durante l’interrogazione parlamentare sulla nuova fatturazione mensile: “Ulteriori o diversi interventi sui contratti in corso non sono ammissibili, né legittimi”

Nello stesso giorno della sua entrata in vigore, la nuova legge fiscale è stata oggetto di interrogazione parlamentare durante il question time alla Camera dei Deputati nella giornata di Mercoledì 6 dicembre 2017. Noi di MondoMobileWeb abbiamo seguito la diretta parlamentare.

L’on. Bruno Murgia del Popolo delle Libertà ha sollevato dei dubbi e delle incongruenze circa l’applicazione della nuova disciplina al Ministro dello Sviluppo Economico Calenda.

L’onorevole Murgia, riepilogando l’innovazione principale che la legge 4 dicembre 2017, n.172 ha apportato, e cioè la fissazione della cadenza del rinnovo dei contratti dei servizi di telefonia, reti televisive e comunicazione elettroniche su base mensile o di multipli del mese, ha riportato segnalazioni di consumatori che sono rimasti insoddisfatti davanti alle scarse certezze date dai call center di Sky e di TIM sul ritorno alla fatturazione mensile.

Il Ministro Calenda ha fatto presente, nella sua risposta, oltre le garanzie (rimborsi delle somme illegittimamente ottenute e indennizzo forfettario di 50 euro al consumatore che abbia subito il ritorno alla fatturazione inferiore al periodo mensile) che la neonata normativa adotta, anche i procedimenti che l’Agcom ha avviato nei confronti di quegli operatori che non hanno ottemperato alle richieste dell’Autorità sull’adeguamento dei loro contratti alla fatturazione mensile. Calenda ha però aggiunto delle dichiarazioni importanti per quanto concerne la tutela del consumatore a fronte delle misure che gli operatori della telefonia dovranno rispettare:

Per quanto concerne invece gli aspetti sollevati circa la tutela dei consumatori che, a fronte della sottoscrizione di offerte favorevoli, potrebbero vedersi revocati in toto i contratti sottoscritti, specifico che il contenuto testuale della norma approvata impone agli operatori esclusivamente l’adeguamento dei contratti limitatamente alla periodicità della fatturazione, senza incidere su altre condizioni sottoscritte tra le parti.

Carlo Calenda, Ministro Sviluppo Economico

Questo implica che ulteriori o diversi interventi sui contratti in corso, compresi quelli ipotizzati con riferimento al mutato quadro ordinamentale, non risultano ammissibili e tanto meno legittimi. Infine, a tutela del consumatore resta, in ogni caso, l’applicabilità della disciplina vigente, secondo cui un’eventuale modificazione unilaterale dei contratti deve sempre essere adeguatamente e preventivamente comunicata al contraente, affinché a quest’ultimo sia consentito di decidere consapevolmente se continuare o meno il rapporto contrattuale.

Se quindi la normativa ha posto fine alla fatturazione a 28 giorni, le parole del Ministro potrebbero essere rassicuranti, dato il timore di molti consumatori che, al momento dell’annullamento di un atteggiamento che ha portato gli operatori ad aumentare dell’8% in media i propri ricavi, si potessero verificare delle rimodulazioni sui costi del servizio. Le variazioni unilaterali di cui Calenda ha parlato sembrano andare nella direzione che in molti speravano e cioè verso una dura condanna di quello che potrebbe essere una probabile conseguenza alla fine di questi 120 giorni entro cui gli operatori devono adeguarsi per riportare il rinnovo dei propri servizi a cadenza mensile.

Nel caso in cui si verificasse una modifica unilaterale del contratto gli operatori devono concedere al cliente un periodo massimo di tempo in cui poter recedere gratuitamente dal contratto.

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