L’Italia potrebbe diventare nei prossimi anni il vero e proprio epicentro degli investimenti svedesi nel campo del digitale, nonostante le evidenti differenze economiche e culturali. L’idea è quella di trovare aree di collaborazione che possano garantire un percorso di crescita digitale anche nel nostro Paese, partendo da settori spesso ancora poco considerati, come quello delle transazioni digitali.
La Svezia è oramai una vera e propria cashless society, ovvero una società in cui le principali movimentazioni di denaro avvengono quasi esclusivamente attraverso lo scambio di informazioni digitali, allontanandosi il più possibile dalla moneta fisica.
Come riportato da CorCom, infatti, il ministro dell’edilizia urbana e dello sviluppo digitale svedese, Alf Karlsson, ha evidenziato l’inutilità della moneta fisica attraverso un sagace esempio: “Che ce ne facciamo dei soldi in tasca? Niente, semplicemente non ce li teniamo”.
Il diffuso scetticismo italiano in questo contesto deve fare i conti con gli evidenti vantaggi dell’e-payment, tra i quali una sensibile riduzione del costo parallelamente ad una sicurezza maggiore.
Ma l’alto grado di innovazione digitale presente in Svezia non si esaurisce con la realizzazione di una cashless society, spingendosi invece capillarmente in ogni ambiente rilevante, sia in patria che all’estero.
Essa rappresenta infatti già da anni un importante elemento dell’Agenda Politica svedese, permettendo così alle imprese attuali di godere di un know how e di una tecnologia che potrebbero arricchire anche l’Italia, in tanti altri settori in cui il nostro Paese ha già gettato delle basi interessanti.
Il parere dell’ambasciatore svedese Robert Rydberg è estremamente favorevole per una collaborazione tra le due Nazioni, che si rivelerebbe indubbiamente feconda nel campo della digital security, della digital innovation e delle smart cities, in cui l’importanza della fibra ottica per una riconversione digitale delle aziende pubbliche e private è già stata intuita in Italia.
In particolare, nella capillare realizzazione del piano a Banda Ultralarga, la Svezia potrebbe venire in soccorso sfruttando le sue esperienze e conoscenze, frutto di una costante sinergia tra le imprese, concretizzata nella fondazione di un’associazione ad hoc, la Swedish Local Feber Alliance, per raggiungere obiettivi comuni a lungo termine.
In quest’ultimo anno, sotto la spinta del governo svedese, le visite in Italia da parte delle delegazioni istituzionali e delle rappresentanze delle imprese sono aumentate esponenzialmente, lasciando presagire un concreto interesse per una collaborazione che possa garantire una solida evoluzione digitale anche in Italia, accelerandone il processo.
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