Il decreto fiscale è legge: la fatturazione a 28 giorni è un capitolo chiuso (all’interno testo normativo)

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Il decreto-legge 16 Ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili, è stato convertito in legge con il voto favorevole dalla Camera oggi 30 novembre 2017, dopo aver posto la fiducia al governo sull’approvazione, così come aveva fatto il Senato il 15 novembre scorso.

Il decreto legge fiscale è collegato alla Legge di Bilancio, adesso in discussione al Senato, e contiene una serie di disposizioni su cui deve basarsi la Legge di Bilancio 2018, che deve essere approvata entro il 31 dicembre 2017.

Dopo aver seguito il percorso legislativo, MondoMobileWeb annuncia ai propri lettori che oggi è ufficialmente dichiarata la fine della fatturazione a 28 giorni. L’emendamento aggiunge altre disposizioni alla legge Bersani del 2007.

I contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica […] prevedono la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi, ad esclusione di quelli promozionali a carattere temporaneo di durata inferiore a un mese e non rinnovabile, su base mensile o di multipli del mese.

Gli operatori di telefonia, comunicazioni elettroniche e reti televisive, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, dovranno adeguarsi al nuovo parametro di fatturazione entro 120 giorni dall’entrata in vigore del testo normativo.

Nel caso in cui l’operatore non si conformi a quanto previsto dalla nuova legge, sarà obbligato alla cessazione della condotta, al rimborso delle somme indebitamente percepite e a rispettare il termine stabilito dall’Agcom entro cui sarà previsto il ripristino della fatturazione mensile, che non deve essere superiore ai trenta giorni.

Se la nuova disciplina ha fissato 120 giorni il periodo entro il quale gli operatori dovranno adeguarsi, rispetto ai 90 giorni previsti dal sen. Esposito nella sua proposta di emendamento, sono aumentate le quote minime e le quote massime delle sanzioni in caso di violazione dell’obbligo di ripristino della fatturazione mensile: il senatore Esposito parlava di una modifica alla legge n.481 del 1995 con un’irrogazione di una sanzione dai 50.000 ai 50.000 euro, mentre il nuovo testo normativo prevede una sanzione pecuniaria dai 58.000 ai 580.000, così come prevede l’art.98 comma 16 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.

Nel caso in cui l’operatore non rispettasse i termini dei 120 giorni e non ottemperasse all’obbligo di adeguarsi imposto dall’Agcom in 30 giorni, riceverà una sanzione che andrà dai 240.000 euro ai 5 milioni di euro.

Nell’eventualità in cui gli operatori dovessero ritornare illegalmente alla fatturazione a 28 giorni o comunque a una fatturazione inferiore al mese (tranne per quanto riguarda le offerte promozionali a carattere temporaneo di durata non inferiore a un mese e non rinnovabile), l’operatore dovrebbe rimborsare il cliente con una somma forfettaria di 50 euro, maggiorata di un euro per ogni giorno successivo alla scadenza del termine imposto dall’Agcom nel caso in cui l’operatore non si adegui al ritorno alla fatturazione mensile.

Oltre al ritorno alla fatturazione mensile, la nuova legge fiscale contiene anche l’obbligo da parte delle imprese che forniscono reti pubbliche di comunicazione elettronica o servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico di fornire informazioni chiare e trasparenti in merito alle caratteristiche dell’infrastruttura fisica utilizzata per l’erogazione dei servizi. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, l’Agcom dovrà elaborare le definizioni delle diverse tipologie di infrastruttura fisica, con l’eccezione di definire con l’espressione “infrastruttura in fibra ottica completa”, la rete in fibra ottica che raggiunge direttamente l’immobile servito. Costituirà pratica commerciale scorretta l’informazione pubblicitaria che non tenga conto delle denominazioni sulla base delle definizioni stabilite dall’Agcom.

Si pone fine così alla pratica illegittima della fatturazione ai 28 giorni, adottata dagli operatori della telefonia, in particolare, da diversi mesi. Si dovrà comprendere cosa comporterà questo ritorno e da più parti si ipotizzano delle rimodulazioni. Ciò che è certo è che la legge sembra aver fatto il suo dovere.

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