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PosteMobile: sovrapprezzi per il roaming in Europa fino al 15 Novembre 2018

Poste Mobile sarà autorizzata ad applicare un sovrapprezzo alle tariffe dei suoi servizi roaming in deroga al nuovo quadro stabilito dall’Unione Europea nei mesi precedenti. Nell’ottica di instaurare una politica di utilizzo corretto dei servizi e di instaurare un percorso che avesse portato all’abolizione dei sovrapprezzi del roaming al dettaglio in Europa, il Parlamento europeo e il Consiglio Europeo avevano adottato nel 2016 un regolamento esecutivo, seguito poi da un altro, che nel maggio del 2017 provvedeva a fissare i costi di fornitura di roaming all’ingrosso (3,2 eurocent per minuto di chiamata vocale dal 15 giugno 2017; 1 centesimi di euro per SMS dal 15 giugno 2017; nonché una riduzione graduale su 5 anni per i massimali di traffico dati, da 7,7 euro/GB (dal 15 giugno 2017) a 6 euro/GB (dal 1° gennaio 2018), 4,5 euro/GB (dal 1° gennaio 2019), 3,5 euro/GB (dal 1° gennaio 2020), 3 euro/GB (dal 1° gennaio 2021) fino a 2,5 euro/GB (dal 1° gennaio 2022).

L’abolizione dei sovrapprezzi alle tariffe del roaming al dettaglio, pur rappresentando un vantaggio evidente per i cittadini degli Stati membri in circolazione nello spazio europeo, pare infici significativamente sulla sostenibilità della tariffazione nazionale per Poste Mobile, tale da indurre l’operatore a richiedere all’Agcom l’autorizzazione ad applicare sovrapprezzi secondo quanto disposto dalle norme in deroga della nuova legislazione europea sul roaming, con la quale è entrato in vigore dal 15 giugno 2017 il sistema “Roam Like At Home” (“naviga come a casa”).

 

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La legislazione europea prevede, che sovrapprezzi possono essere applicati “in circostanze specifiche ed eccezionali, al fine di assicurare la sostenibilità del modello di tariffazione nazionale ” e “solo nella misura necessaria per recuperare i costi della fornitura di servizi di roaming al dettaglio regolamentati, tenuto conto delle tariffe massime all’ingrosso applicabili”.

Il compito di valutare le condizioni per l’autorizzazione è affidato in Italia all’Agcom, che in particolare deve verificare se il margine negativo netto generato dai servizi roaming al dettaglio è uguale o superiore al 3% del margine generato dai servizi mobili erogati dall’operatore. Ciò è previsto per tutelare alcuni operatori, nonostante sia stata fisiologica per tutti, come rilevato anche nella rilevazione trimestrale giugno-settembre di Tim, una contrazione dei ricavi da servizi.

Sarebbe proprio in virtù del superamento dei costi dei servizi roaming del 3% rispetto al margine dei servizi mobili di PosteMobile, a consentire a quest’ultima l’applicazione di sovrapprezzi, che non potranno comunque essere superiori ai costi dei servizi roaming all’ingrosso, per un anno a partire dal 15 Novembre 2017.

In particolare le soglie massime di sovrapprezzo applicabili saranno (valori IVA esclusa): 3,2 centesimi di euro per le chiamate (uscenti); 1 centesimi di euro per SMS (uscenti); 0,714 centesimi di euro/MB per traffico dati (0,6 centesimi di euro a partire dal 1° gennaio 2018).

La società ha l’obbligo di comunicare la nuova tariffazione a chiunque si trovi in uno stato membro in cui viga il “Roam Like At Home” attraverso un SMS personalizzato.

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