L’Associazione Aduc contro la norma delle rimodulazioni tariffarie
Vincenzo Donvito, presidente dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, oggi 11 Ottobre 2017 ha pubblicato sul sito dell’Aduc un annuncio scritto contro le continue “rimodulazioni” nel mercato della telefonia e della pay-tv.
In questo 2017, come avevamo trattato alcuni mesi fa, tutti gli operatori principali hanno modificato le loro condizioni contrattuali. I consumatori coinvolti dalle rimodulazioni degli operatori, ricevono la comunicazione tramite SMS. Il consumatore è costretto a controllare le sue sim ricaricabili ogni volta che riceve un sms “sospetto” e verificare ogni 30 giorni che non ci siano stati prelievi indebiti. Molte volte, inoltre, l’sms può anche non essere letto o persino non arrivare se le sim non sono in quel momento utilizzate.
Vincenzo Donvito dichiara:
“Cè una norma odiosa e intollerabile nei contratti di telecomunicazioni (telefono e pay-tv): la possibilità, per il gestore, di modifica unilaterale dei contratti. Una ‘possibilita’ che è diventata consuetudine e che sta portando tutti i gestori a modificare i contratti in essere a proprio vantaggio e con vere e proprie forme di ricatto verso gli utenti. Si tratta di apparenti piccole modifiche, di pochi centesimi o piccole modifiche del tipo di servizio. Apparenti perche’, se moltiplicate dalla applicazione mensile a quella annuale e, più in generale, contrattuale, si tratta di costi aggiuntivi di un certo onere.”
L’Associazione contesta anche la modalità di avviso della modifica unilaterale verso il cliente e il costo zero da parte del gestore per comunicare tutto. Vincenzo Donvito scrive:
“A parte il fatto di doversi attivare e spendere soldi e tempo per una modifica contrattuale che, da parte del gestore, viene comunicata a costo praticamente zero (sms, mail o in bolletta) e con tempistiche dubbie (vista la precarietà dei mezzi di comunicazione da parte dei gestori, è altrettanto precaria la scadenza dei 30 giorni entro cui l’utente dovrebbe comunicare la sua indisponibilità all’imposizione delle modifiche). […] c’è il problema che, unico in tutto il panorama della contrattualistica nazionale (in termini di diritto civilistico), che ad uno degli attori di un contratto viene dato il potere di praticamente risolvere lo stesso in qualunque momento a costo zero (basta che propone modifiche e il contratto non venga accettato), mentre all’altro attore (l’utente) se lo fa sono dolori (penale contrattuale più adeguamento dei costi dei servizi, al netto degli sconti promozionali, pagati fino a quel momento). Normalmente queste si chiamano clausole vessatorie (un diritto concesso in contratto solo ad una parte e non all’altra). Ma sembra che il codice sia più uguale per i gestori che non per gli utenti. C’è qualcosa che non torna? Più di una. Con l’aggravante che la specifica Autorità di Garanzia (Agcom) ha una norma che consente ai gestori di farlo.”
L’ADUC consiglia a tutti i consumatori di segnalare eventuali abusi all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) compilando il modulo per pratica commericale scorretta.
L’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori ha deciso di iniziare una battaglia contro le rimodulazioni nella telefonia mobile e nella pay-tv. Il loro obiettivo principale sarà l’abolizione della possibilità di modifiche unilaterali di contratto. Se non dovessero riuscirci , chiederanno almeno che, dopo la scadenza naturale degli stessi contratti, l’eventuale modifica avvenga solo qualora le due parti trovino un accordo.
Vogliamo ricordare che le rimodulazioni tariffarie vengono utilizzate anche dai servizi postali e bancari. Quando un operatore di telefonia continua però sistematicamente a modificare le sue tariffe può generare un senso di sfiducia nel consumatore che potrebbe sviluppare una naturale diffidenza nei confronti di nuove promozioni, anche se più convenienti, perchè ritenute solo temporanee e dunque poco affidabili. Quindi per evitare tutto ciò, sarebbe utile non abusare delle rimodulazioni. Voi cosa pensate di tutto ciò?
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