Vivendi: golden power congelata e sanzione in arrivo per Telecom Italia
La tanto attesa riunione in cui il comitato per l’esercizio dei poteri speciali nei confronti di Vivendi doveva tracciare delle linee guida per tutelare il settore di interesse nazionale delle telecomunicazioni, in cui i francesi agiscono attraverso Telecom, si è conclusa con l’attivazione dell’istruttoria della sanzione nei confronti di Telecom.
Dopo aver trasgredito le prescrizioni legislative che impongono una notifica nei dieci giorni successivi agli atti, operazioni o delibere con i quali Vivendi ha esercitato un potere rilevante in alcune attività di interesse nazionale nel settore delle telecomunicazioni (la Consob ha fatto emergere 10 casi in cui questo è avvenuto), Vivendi ha dichiarato il controllo di fatto, ma comunque tardivo, su Tim, che però non sarebbe bastato al governo. Il comitato per l’esercizio dei poteri speciali, ieri 28 settembre 2017 , ha avviato il procedimento per l’eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria nei confronti di Tim. La quantità della sanzione non è stata ancora comunicata, stando il diritto da parte della società nei successivi 90 giorni di poter agire legalmente.
La mancata notifica attribuita ora a Tim, e non più a Vivendi, produce gli effetti che prescrive l’art 1 comma 4 della legge del 12 maggio 2012 che istituisce la golden power:
…chiunque non osservi le disposizioni […] oltre alla revoca della relativa autorizzazione, è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell’operazione e comunque non inferiore all’uno per cento del fatturato cumulato realizzato dalle imprese coinvolte nell’ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio.
L’un percento del fatturato cumulato di Tim e Vivendi è 300 milioni di euro, importo pari alla multa che potrebbe essere inflitta a Telecom Italia. In un nuovo comunicato, però, Tim ha risposto alla delibera del comitato. Per la terza volta, dopo le delibere di Agcom e quella di Consob, la società ha negato l’obbligo di notifica della modifica della titolarità, del controllo o della disponibilità della rete di comunicazioni elettroniche, essendo rimasta nella piena titolarità, nel pieno controllo e nella piena disponibilità di TIM.
Dopo aver denunciato l’inefficacia dell’asserzione (non dovuta secondo i vertici societari) da parte di Vivendi del controllo su Tim (obbligo di cui la società nega l’esistenza in virtù della natura di soggetto comunitario del colosso francese), nessun provvedimento sanzionatorio sarà assunto prima del termine del processo amministrativo.
L’effetto che il vertice del golden power ha prodotto è stata la variazione della parte ricorrente, l’inadempimento di Vivendi è ora diventata l’inosservanza di Telecom Italia. Tutti i pronostici dei possibili piani del governo sulla rete Telecom previsti per la riunione di ieri paiono smentiti e congelati fino anche al 2018, a seconda di quanto durerà il processo amministrativo a cui Telecom vuole ricorrere.
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