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Italiani all’estero: Olivetti e Fondazione Mondo Digitale al Maker Faire di New York

Innovativi metodi di istruzione ed aggiornamento approderanno a New York il 23 e 24 Settembre prossimi, direttamente dall’Italia, sotto i nomi prestigiosi di Olivetti e Fondazione Mondo Digitale, in occasione della Maker Faire, la fiera degli “artigiani digitali.”

La manifestazione, che si terrà presso la New York Hall of Science, è la più importante a livello internazionale per i maker di tutto il mondo. Giunto all’ottava edizione, l’evento nasce per dar voce a idee, progetti, iniziative, nonché a nuove tecniche di apprendimento per futuri maker e programmatori. La categoria dei maker , specifichiamo, comprende ingegneri, inventori, intellettuali, appassionati di tecnologia, progettisti, insomma tutti coloro che con la loro creatività e strumenti all’avanguardia (ad esempio, hardware, software, open source, stampanti 3D) riescono a coniugare manifattura tradizionale a meccanica ed elettronica, con l’intento di avvicinare la società ad un futuro smart e semplice.

Nello specifico, Fondazione Mondo Digitale proporrà un nuovo concetto di didattica made in Italy, noto come Palestra dell’Innovazione. Si tratta di un modello già sperimentato nel nostro paese in ben 120 scuole, e che toccherà per la prima volta gli USA. L’obiettivo è quello di dare ai giovani i mezzi idonei ad affrontare un mercato del lavoro sempre più esigente ed in continua evoluzione. Come? Attraverso un approccio più pragmatico, caratterizzato da spazi di apprendimento “aumentato”, fisici e virtuali, per arricchire la formazione scolastica con competenze sviluppate sul campo.

Olivetti, invece, presenterà in anteprima “ORobot101”, il kit robotico realizzato interamente con la stampante 3D. ORobot101, con un approccio multidisciplinare, si prefigge lo scopo di avvicinare i più piccoli al mondo del coding e del making: gli studenti  imparano così nuovi linguaggi di programmazione, entrano in contatto con community di sviluppatori, ed acquisiscono capacità e competenze per la fabbricazione digitale e la prototipazione rapida, con la possibilità di riprodurre con la stampante 3D, in piena autonomia, le componenti stesse del robot.

Non c’è bisogno del permesso di nessuno per fare grandi cose”, afferma Massimo Banzi, il co-fondatore di “Arduino”, un hardware open  source e a basso costo che ha permesso al movimento dei maker di crescere notevolmente a livello mondiale negli ultimi anni. E l’Italia, alla Maker Faire di New York, dimostrerà di poter rinnovare il concetto di scuola, rendendo gli studenti di ogni età protagonisti di una realtà, la nostra, in continuo mutamento, e pronti a rispondere alle esigenze del mondo del lavoro.

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