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Le molte attese e le poche certezze di Vodafone: Vei srl

Lo scompiglio generale creato da Iliad S.A. dopo essersi aggiudicata le trattative con Wind Tre, annunciando il lancio di un nuovo quarto operatore in Italia, non poteva sicuramente lasciare indifferenti neanche i vertici di Vodafone.

Dopo l’annuncio della fondazione da parte di Telecom Italia, tramite Noverca Srl, di Kena Mobile, un operatore virtuale full MNVO, lo stesso Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone Group, già prima della fine del 2016 affermava: “Quando si dispone di una grande nave da guerra e i pirati si avvicinano, ha senso l’invio di commando nelle barche di velocità. Siamo pronti nuove strategie come i tagli dei prezzi e aumento del bundle dati che Vodafone potrebbe schierare contro i pirati di Iliad.”. Queste dichiarazioni, tuttavia, non sembravano, almeno al momento, associare la figura delle “barche di velocità”, con la società Vei Srl che Vodafone avrebbe costituito l’8 marzo 2017.

Dopo le dichiarazioni di inizio attività il 30 gennaio 2017, a Febbraio c’erano state già le prime indiscrezioni, legate soprattutto alla gara di Vodafone per l’agenzia pubblicitaria che si sarebbe occupata della promozione del futuro operatore virtuale. A fine Maggio è arrivata la conferma da “Milano Finanza” alla pagina undici del numero 104 del 30 maggio 2017, secondo la quale Vodafone stava lavorando ad entrare nel mondo degli operatori virtuali low cost come aveva fatto Telecom con Kena Mobile. Proprio quando però le conferme arrivavano, le parole dell’amministratore delegato di Vodafone Italia, Aldo Bisio, in occasione della presentazione di “Ognisportoltre”, non lasciavano intravedere segni di certezza, affermando come la decisione definitiva sul lancio di un operatore low cost sarebbe stata presa a cavallo dell’estate.

Vittorio Colao (sinistra) Ceo del Gruppo Vodafone. Aldo Bisio (destra), Amministratore Delegato di Vodafone Italia.

Tra le smentite e la segretezza di cui erano avvolti sviluppi sempre più ufficiali e innegabili, a inizio giugno, tramite la comunicazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico sulle autorizzazioni generali per il servizio di installazione e fornitura di reti pubbliche di comunicazione elettronica e per l’espletamento del servizio telefonico accessibile al pubblico, veniva resa nota l’autorizzazione alla società Vei Srl, con sede in via Jervis 13 ad Ivrea, in provincia di Torino, di operare con licenza MVNO su tutto il territorio italiano. Il prefisso attribuito all’operatore mobile della società è 379.1 e il numero per l’assistenza clienti 192121.

Nell’articolo di “Milano Finanza” di Maggio 2017 era stata indicata la data del 3 settembre, come giorno in cui Vei Srl avrebbe assicurato la portabilità verso il nuovo operatore telefonico, che veniva indicato con il nome della società, Vei. Se le dichiarazioni di Bisio avevano descritto l’estate come il periodo delle verità, ciò di cui si è parlato nei portali di telefonia è stato solo di ipotesi. Ipotesi che hanno riguardato innanzitutto il nome del futuro operatore, considerando che già a dicembre del 2016 Vodafone aveva depositato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi molti marchi associati al nome “free”, precludendone di fatto l’uso al futuro operatore che Iliad dovrebbe lanciare entro fine 2017, dato che l’operatore mobile di Iliad SA in Francia si chiama proprio “Free Mobile”. Si è parlato molto di una possibile riesumazione del marchio Omnitel, o addirittura dell’utilizzo del marchio TeleTu. Dubbi ci sono tuttavia anche sulla natura della Vei Srl, dato che in Spagna Vodafone ha costituito VEE, acronimo di Vodafone Enabler España. VEE in Spagna è un MVNE che controlla l’operatore virtuale Lowi. L’associazione con il mercato spagnolo ha fatto così pensare che Vei potesse diventare un MVNE, cioè un intermediario tra l’operatore mobile e l’operatore virtuale che si occupa di fornire alcuni servizi a quest’ultimo. Molte sono state le ipotesi di un destino comune tra il futuro operatore virtuale di Vodafone, di cui i vertici mettevano in discussione addirittura l’esistenza a inizio estrate, e Kena Mobile, controllato da Noverca, il MNVA di Tim.

Intanto, mentre perdura ancora il silenzio, effettuando una simulazione della portabilità del proprio numero telefonico da un operatore virtuale ad un altro, è spuntato il nome di VEI nella lista delle alternative.

Simulazione effettuando da PosteMobile.it richiesta di servizio di portabilità del numero

A mesi di distanza lo scenario appare ancora sconosciuto, e l’attesa si fa così lunga che mette quasi in discussione l’ipotesi del lancio di un comune operatore virtuale. Gli indizi (o i falsi indizi) aumentano se si pensa al lancio negli scorsi giorni in Gran Bretagna di Voxi, l’operatore virtuale destinato agli utenti tra i 16 e i 24 anni, più propensi all’utilizzo della rete dati. Una tale strategia con cui Vodafone, che conta 19 milioni di utenti nel Regno Unito, ha pensato di eludere la guerra competitiva sui prezzi e di rivolgersi alla categoria degli utenti potenzialmente più attivi.

Come suggerisce Corrierecomunicazioni.it, anche questa potrebbe essere una delle strategie plausibili sia per Vei srl, che per gli altri operatori, in una situazione in cui l’abbassamento dei prezzi non può essere una politica perseguita illimitatamente in vista dell’arrivo di Iliad.

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