Continua la collaborazione di Tim e Wikimedia, in sintonia con la partecipazione di alcune università italiane, nel progetto #WikiTim. La grande portata di un progetto di così grande esempio è dimostrata dall’obiettivo che il progetto stesso si pone: la corretta scrittura e riscrittura delle fonti della più grande enciclopedia virtuale (nonché settimo sito più visitato al mondo con la sua media di 10 mila nuove voci ogni giorno): Wikipedia.
La grandezza del progetto si percepisce anche dal ruolo degli attori coinvolti: se i docenti di Wikimedia si occupano della formazione dei partecipanti, Tim mette a disposizione l’esperienza digitale e tecnologica e le università mettono in campo il loro ruolo all’interno della società promuovendo l’iniziativa ai propri studenti.
La missione del progetto non è affatto scontata soprattutto quando si pensa a quanto possa diventare importante l’esistenza di informazioni corrette. Se da una parte internet diventa sempre più accessibile e diffuso, consentendo (soprattutto nel caso di Wikipedia) la libera pubblicazione di nuove fonti e la libera modifica di quelle già esistenti, dall’altro è bene che aumentino le garanzie di informazioni sane ed esatte per studenti o semplici fruitori. La collaborazione di Tim in questo progetto dal grande spessore sociale potrebbe essere fondamentale. Potrebbe essere la volta di un cammino comune per il bene del sapere di tutti.
Dopo le tappe presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino nel maggio 2016, il Politecnico di Milano lo scorso dicembre e la LUISS di Roma nello scorso aprile, ieri è stata la volta della tappa conclusiva del percorso di #WikiTim presso l’Università “Federico II” di Napoli. Proprio il Coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Informatica dell’università di Napoli Carlo Sansone ha esplicitato come questa collaborazione atipica rientri nella terza missione delle università, cioè il settore della divulgazione sociale. Da queste dichiarazioni emerge come sia possibile dare sempre più credibilità a Wikipedia che ancora oggi può non essere considerata come vera e propria fonte originale di reperimento delle informazioni e che in questo potrebbe migliorare grazie all’educazione all’esattezza delle informazioni indirizzata direttamente ai suoi utenti. Chi ne beneficia di questo sono sicuramente i tre miliardi di persone che hanno oggi accesso ad Internet.
Da una parte il sapere deve essere un bene per tutti, e ancora di più deve esserlo il sapere esatto, dall’altro ognuno ha il diritto di diffondere il sapere. Wikimedia, Tim e le università che partecipano a questo progetto unico in Europa, danno le garanzie necessarie per la tutela dei diritti e per la qualità del prodotto finale al fruitore di tali beni. In questo, la partecipazione di Tim, in un ruolo diverso dall’attività propria di azienda di erogazione di servizi telefonici, le conferisce grande merito nel “suo ruolo di abilitatore della cultura digitale nel Paese”, come ha sostenuto Paolo Artuso, Responsabile Web di Institutional Communication di TIM.
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