Esternalizzazione Wind Tre: una storia che si ripete dopo 10 anni?

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I lavoratori interni del servizio clienti consumer 133 continuano a protestare contro la scelta di Wind Tre sulla loro esternalizzazione. Nell’ultimo comunicato stampa Wind Tre ha confermato la sua volontà della cessione del ramo d’azienda relativo ai quattro call center interni situati a Cagliari, Genova, Palermo e Roma.

L’azienda, guidata dall’Amministratore Maximo Ibarra, nata dalla joint-venture paritetica tra CK Hutchison e VimpelCom (ora Veon), ha assicurato che non ci sarà nessun licenziamento e ha assicurato di individuare, d’intesa con il sindacato, ulteriori garanzie per tutti i dipedenti coinvolti, compreso il mantenimento delle attuali sedi di lavoro.

I sindacati confermano lo sciopero del 14 Giugno 2017. In più saranno previsti cortei a Cagliari, Palermo, Genova e Roma. Nei giorni scorsi Enrico Morando, viceministro dell’Economia, ha dichiarato alla stampa: “Ci sono tutte le condizioni affinché il Mise convochi un tavolo di confronto per chiedere a Wind Tre perché intenda procedere con le esternalizzazioni non presenti nel piano industriale dell’azienda“.

L’esternalizzazione non comporta un licenziamento immediato, ma la mancanza di sicurezza da parte dei lavoratori perchè tutto dipenderà dal rinnovo del rapporto tra la commessa outsourcing e Wind Tre.

Nel 2007 Wind, guidata in quel periodo dall’Amministratore Delegato Paolo Dal Pino, ha deciso di esternalizzare 275 risorse che lavoravano per il call center di Sesto San Giovanni. Nonostante le proteste, i 275 lavoratori sono stati ceduti, il 28 Febbraio 2007 da Wind a Omnia Service Center, controllata da Omnia Network.

I legali dei dipendenti decidono di impugnare il trasferimento del ramo d’azienda. Nel Novembre 2007 si svolge la prima di una lunga serie di udienze davanti al Tribunale di Monza. I legali, nel Giugno 2008, hanno deposto un ricorso presso il Tribunale di Monza, in cui chiama a giudizio la Omnia Service Center Srl, e chiede il pagamento dei premi aziendali per i lavoratori, che li percepivano prima dell’esternalizzazione. Nello stesso periodo i lavoratori Ex Wind vengono trasferiti dalla sede di Sesto San Giovanni a quella di Milano in Via Breda.

Nel Settembre 2008 il Tribunale di Monza condanna Omnia al pagamento dei premi aziendali, ma cominciano i ritardi di pagamento degli stipendi. Nel Marzo 2009 dopo 2 anni il Giudice di primo grado del Tribunale di Monza ritiene legittimo il trasferimento del ramo d’azienda. Nel Luglio 2009 i legali di alcuni ex dipendenti Wind decidono di fare ricorso in appello.

Nel Gennaio 2010 Wind decide di chiudere il contratto di appalto che la vedeva legata a Omnia. Nel Marzo 2010 la Corte d’Appello di Milano respinge il ricorso promosso dai lavoratori ex Wind. Nel 2012 alcuni responsabili di Omnia Network sono stati coinvolti in casi giudiziari per bancarotta e aggiotaggio.

Adesso dopo 10 anni l’esternalizzazione riguarda 900 dipendenti. Anche Fiorello, testimonial e portavoce di Wind, è stato coinvolto dalle proteste  dei dipendenti coinvolti. Lo showman ha riportato quello che gli è stato detto: “L’operazione prevede la continuità del rapporto di lavoro per i dipendenti coinvolti. Inoltre, si impegnerà a trovare d’intesa con le organizzazioni sindacali tutte le soluzioni per rafforzare le tutele di legge, per mantenere i livelli retribuitivi e la sede di lavoro“.

Intanto ieri 9 Giugno 2017 il quotidiano online “Corriere della Sera” ha scritto che la società Comdata acquisirà il servizio call center ex H3G di Palermo, Genova, Roma e Cagliari. L’azienda multinazionale Comdata conta più di 36.000 dipendenti e un fatturato di 570 milioni di euro.

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