In attesa della risposta della Commissione Europea sulla fusione di Wind e 3Italia, Hutchison (3 Italia) e VimpelCom (Wind) hanno deciso di vendere alcuni dei loro asset italiani (frequenze, 5000 torri) per la creazione di un nuovo operatore di rete nella telefonia mobile in Italia. In questo modo 3Italia e Wind passano al controattacco per evitare le preoccupazioni di Margrethe Vestager riguardo le conseguenze per i consumatori dopo la loro fusione. Swisscom (FastWeb), Iliad, Digicel Group, secondo le fonti citate da Bloomberg, hanno presentato le offerte preliminari anche al Commissario UE Margrethe Vestager. Sempre secondo l’agenzia di Bloomerg, Wind e 3 stanno pensando di scegliere l’offerta proposta da “Iliad”.
Iliad è un fornitore francese di servizi di telecomunicazione. Ha sede a Parigi e le sue operazioni comprendono servizi di rete fissa e servizi di rete mobile, connessione internet e servizi di hosting. L’azienda è stata fondata da Xavier Niel nel 1990. L’operatore di telefonia mobile del gruppo Iliad è Free. Free è un operatore di telefonia mobile in Francia, da alcuni anni sta cercando di espandersi anche in altri paesi dell’Europa.
Secondo un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, l’imprenditore di Free Mobile avrebbe deciso di investire 1,8 miliardi per antenne e frequenze in eccedenza, avanzando l’ipotesi che Wind e 3 continuino a gestire tali asset vendendo al gruppo francesce solo la capacità di traffico. In pratica Free Mobile diventerebbe un nuovo operatore virtuale e non un nuovo vero quarto operatore di rete. Invece Swisscom, proprietaria di Fastweb, vorrebbe invece acquistare asset e investire 1 miliardo nei prossimi 5 anni per trasformarsi da operatore virtuale ad un nuovo operatore di rete.
In Italia adesso operano 4 gestori di rete mobile poi, come sappiamo, esistono anche i gestori virtuali che utilizzano le reti dei 4 gestori di rete. In passato eravamo arrivati a contare fino a 6 gestori di rete mobile: Tim, Vodafone, Wind, 3 Italia ex Andala, Blu (il futuro che non c’è più) e Ipse 2000 (mai partito).
La Commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager aveva dichiarato alcuni mesi fa: “I servizi di telefonia mobile hanno sempre più peso nella nostra vita quotidiana. Non usiamo i telefonini solo per comunicare con amici e familiari, ma anche per leggere le notizie, fare acquisti online o controllare gli orari del treno. Dobbiamo accertarci che l’operazione proposta non comporti un aumento dei prezzi o un restringimento dell’offerta dei servizi mobili per i consumatori italiani. L’avvio di un’indagine approfondita non pregiudica l’esito del procedimento.“
Il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) Giovanni Pitruzzella durante un evento a Treviso intitolato “Antitrust fra diritto nazionale e diritto dell’Unione Europea” ha detto “La fusione Wind e 3Italia è una competenza della Commissione Europea cui però l’Antitrust italiano partecipa proprio per quella collaborazione intensa e costante che esiste tra le istituzioni europee e l’Antitrust Italiano. Gli antitrust di tutti i paesi europei, applicano direttamente il diritto europeo senza filtri nazionali e opera in collaborazione, in un rapporto dialettico, costruttivo e costante con la Commissione. Esiste una ripartizione dei compiti tra la Commissione e l’Autorità Antitrust che credo sia una delle istituzioni nazionali più europeizzate“.
In attesa della risposta della Commissione Europea prevista per l’8 Settembre 2016, salvo eventuali rinvii, il futuro della telefonia mobile in Italia cambierà.
Aggiornamento del 6 Luglio 2016: Iliad (Free Mobile), se arriva l’ok della Commissione Europea sulla fusione di 3Italia e Wind, sarà il nuovo quarto operatore in Italia e ha promesso una rivoluzione del panorama competitivo. Oggi il gruppo Telecom Italia (Tim) è crollato in Borsa, Consob ha vietato le vendite allo scoperto domani.
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