Non mancano, peraltro, gli studi e gli approfondimenti condotti attraverso la collaborazione istituzionale con le università e gli enti di ricerca operanti nei campi di interesse dell’Autorità, a livello nazionale e internazionale. L’Autorità organizza altresì seminari e workshop allo scopo di favorire il confronto con gli stakeholder e l’approfondimento di temi regolamentari attuali e specifici.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha pubblicato Martedì 28 Giugno 2016 un comunicato stampa sui risultati di un’indagine conoscitiva sulle App di comunicazione sociale.
Ecco il comunicato dell’AGCOM:
Lo studio di AGCOM si inquadra in un contesto in cui, nel corso degli ultimi anni, l’ampia diffusione di servizi di accesso a banda larga in postazione fissa e mobile ha stimolato lo sviluppo di una serie di nuovi servizi e di apparati terminali evoluti, accrescendo la domanda di accesso ad Internet degli utenti e stimolando, di conseguenza, anche gli investimenti in capacità della rete e lo sviluppo di nuovi servizi ed applicazioni.
L’indagine ricostruisce innanzitutto il quadro giuridico e regolamentare di riferimento dei consumer communications services, soffermandosi sull’attualità della definizione di Electronic Communications Services (ECS); analizza quindi il contesto tecnologico e di mercato nel quale tali servizi si sono diffusi, mettendo in luce il continuo aumento del numero di utenti delle app sociali, accompagnato da un minore utilizzo dei tradizionali servizi vocali e di SMS. Lo studio analizza, altresì, come si distribuiscono per genere, fascia d’età, ubicazione geografica e occupazione, gli utenti delle app più utilizzate in Italia evidenziando la fruizione pressoché quotidiana di tali servizi, che riscuotono un successo enorme non solo tra gli utenti più giovani, ma anche tra gli over 65.
L’indagine non impone, né avrebbe potuto imporre data la natura conoscitiva della medesima, alcuna misura specifica in capo agli operatori OTT, come erroneamente anticipato da alcuni organi di stampa, tantomeno oneri economici in capo a soggetti attualmente estranei all’attività regolamentare dell’AGCOM. L’indagine rappresenta un utile strumento di approfondimento e quindi una riflessione aperta su un tema attualmente al centro del dibattito europeo.“
Quindi non vi preoccupate, non arriverà nessuna nuova tassa per Whatsapp e altre applicazioni di messaggistica istantanea in Italia, anche perchè sarebbe in contrasto contro la delibera UE relativa alla Net Neutrality (Reg. n. 2120/2015).
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