Rimodulazioni Tariffarie

Dopo Tim, Vodafone e Wind, anche 3 Italia ha deciso di far pagare il servizio di reperibilità

sostelefonoIl servizio di reperibilità nella telefonia mobile permette di sapere chi ti ha cercato quando non eri contattabile, poi c’è anche il servizio che ti permette di sapere esattamente quando i tuoi contatti con il tuo attuale gestore sono ritornati raggiungibili. I servizi sono nati da più di 10 anni, sono stati sempre offerti gratuitamente da tutti i gestori di telefonia mobile in Italia (compreso anche i virtuali).

A partire dal 21 Luglio 2014 TIM e VODAFONE hanno deciso di far pagare questi servizi con modalità diverse. TIM fa pagare un canone ogni 2 mesi di 1,90 euro se si attiva almeno uno dei due servizi (i clienti TIM con il servizio attivo prima del 2 Febbraio 2015 rimane 1,90 euro ogni 4 mesi), invece con VODAFONE si paga 6 centesimi di euro al giorno se utilizzi almeno una volta uno dei due dei servizi in quel giorno. A partire dal 15 Dicembre 2014 anche WIND si è adeguata al mercato facendo pagare 19 centesimi di euro alla settimana se utilizzi almeno una volta il servizio My Wind almeno una volta in quella settimana. Dal 26 Luglio 2015 anche 3 Italia si adegua facendo pagare 90 centesimi di euro al mese se si utilizza almeno una volta il servizio “Ti ho cercato” almeno una volta in quel mese solare.

 

Tutti i Clienti 3 Italia, a partire dal 26 Luglio 2015, coinvolti da tale adeguamento riceveranno apposito SMS informativo con le modalità per conoscere le nuove condizioni. La modifica sarà automatica, quindi chi non vuole pagare il costo del servizio di reperibilità dovrà disattivarlo. Entro il giorno precedente della modifica unilaterale potranno esercitare il diritto di recesso gratuito della propria scheda ricaricabile entro 30 giorni come previsto dall’art 70 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche e dalla vigente normativa o effettuare portabilità verso un altro gestore.

 

Per maggiori informazioni vi invito a leggere la pagina dedicata: 3 Italia, a partire dal 26 Luglio 2015 il servizio “Ti ho cercato” diventa a pagamento per tutti

 

Nel mese di Marzo 2015 l’Antitrust ha sanzionato Tim, Vodafone e Wind per un totale di quasi un milione e mezzo di euro. L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato, rispettivamente, una multa di 400mila euro a Telecom (Tim) e una di 500mila a Vodafone, per aver adottato pratiche commerciali scorrette in occasione della trasformazione dei cosiddetti “servizi di reperibilità” (“Lo sai” e “Chiamaora” nel primo caso e “Chiamami” e “Recall” nel secondo) da gratuiti in servizi a pagamento.

Secondo il comunicato stampa dell’Antitrust: “La scorrettezza della condotta, secondo l’Antitrust, consiste nell’aver mantenuto attivi questi servizi sulle sim vendute prima del 14 giugno 2014, anche dopo la loro trasformazione in onerosi, imponendo ai clienti l’acquisizione implicita del consenso a fruirne se non avevano provveduto di propria iniziativa a disattivarli. Ai sensi del Codice del Consumo, queste condotte sono state ritenute pratiche commerciali di per sé aggressive, consistenti in forniture non richieste.

L’Agcm ha irrogato inoltre una sanzione di 150mila euro a Vodafone, per una violazione del diritti previsti dallo stesso Codice in attuazione della direttiva europea “Consumer Rights”. Per le sim commercializzate dopo l’entrata in vigore della nuova normativa, l’operatore ha adottato infatti una modulistica che prevede l’acquisizione implicita del consenso del cliente a sostenere il costo supplementare per i servizi di reperibilità.

In un terzo provvedimento, l’Antitrust ha sanzionato Wind Telecomunicazioni S.p.A. con una multa di 250mila euro per un’altra pratica commerciale scorretta: l’attivazione unilaterale di un servizio oneroso denominato Service card a carico  dei clienti di telefonia mobile. Si tratta, secondo l’Agcm, di una pratica aggressiva che consiste nell’aver esercitato una pressione tale da limitare considerevolmente la libertà di scelta e di comportamento dei consumatori.

Gli stessi operatori, infine, sono stati coinvolti in altri tre procedimenti relativi alla distribuzione degli elenchi telefonici cartacei. Questo servizio – com’ noto – è stato escluso dagli obblighi di fornitura dal decreto legislativo 70 del 2012. La condotta oggetto delle verifiche dell’Autorità è consistita nell’omissione informativa sulla possibilità di rinunciare alla fornitura degli elenchi e quindi all’addebito in bolletta dell’importo relativo.”

L’Antitrust, concludendo l’istruttoria, ha ritenuto di accogliere gli impegni di Vodafone e Telecom, in ordine alla comunicazione di tale facoltà, tramite web o fattura, a beneficio dei consumatori. È stata sanzionata invece Wind, per la pratica commerciale relativa ai vecchi abbonati e poi ai nuovi, per i quali l’operatore non prevede l’acquisizione del consenso espresso al pagamento di un costo supplementare per il servizio di distribuzione degli elenchi. Multa di 95000 euro per l’omissione informativa e di 100mila per la violazione dell’art. 65 del Codice del Consumo riguardante i nuovi abbonati.

 

 

Un saluto da vostro ZioTel.it ;-) Aspetto, come sempre, i vostri commenti con le vostre esperienze (rispettando la netiquette e il buon senso)! Grazie in anticipo a tutti i visitatori che ci informano aiutando così il consumatore.

Voi cosa ne pensate di questa introduzione di costi nei servizi  di reperibilità? Secondo voi anche i gestori virtuali dopo i gestori di rete Tim, Vodafone, Wind3 Italia si adegueranno o lasceranno i servizi gratuiti?

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