E’ successo il 30 Dicembre 2013 con Bip Mobile per la rete mobile, adesso sta accadendo con Italiacom per la rete fissa. Alla fine come sempre la vittima è sempre il consumatore. Italiacom è anche un gestore virtuale di rete mobile, ma abbiamo sempre scelto di non parlarne per via delle loro scelte commerciali, mai troppo convincenti, almeno a nostro giudizio.
Italiacom nasce a Palermo nel Febbraio 2012, gestito dall’amministratore delegato Salvo Castagna. Diventa dopo alcuni mesi il secondo sponsor ufficiale sulla maglia del Palermo Calcio di Maurizio Zamparini. Nel 2013 lancia una grande campagna pubblicitaria nazionale con i comici Sasà Salvaggio e Ernesto Maria Ponte. In quel periodo andava in onda su tutte le rete nazionali spot di Italiacom dove si parlava di offerte strepitose senza comunicare il costo di attivazione di 100 euro. Nel Settembre 2013 su Rai 1 durante l’intervallo di una partita di calcio nazionale Salvo Castagna ha trasmesso uno spot relativo alla pubblicazione di un suo nuovo disco, perchè lui vuole fare anche il cantante. In più esistevano due società simili Italiacom S.R.L. e Italiacom.net S.R.L.
Ecco un comunicato stampa di AGCOM:
Il Consiglio dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni, nel corso della riunione del 13 marzo 2014, ha adottato un provvedimento con il quale si ordina alle societa’ Italiacom S.r.l. e Italiacom.net S.r.l. la cessazione di comportamenti lesivi dei diritti degli utenti. Il provvedimento si e’ reso necessario per tutelare i clienti dei due operatori ai quali sono stati ingiustificatamente addebitati e prelevati importi non dovuti in occasione di una modifica delle condizioni contrattuali comunicata il 15 ottobre 2013. Con essa si chiedeva ai clienti il versamento di 100 euro, a titolo di “contributo aggiuntivo una tantum”, giustificandolo con esigenze di adeguamento della rete. Nella sua decisione – si legge in una nota dell’AgCom – l’Autorita’ ha rilevato che la condotta tenuta dai due operatori ha causato un danno sia ai clienti che hanno esercitato il diritto di recesso sia ai clienti che hanno accettato la modifica contrattuale. Le verifiche disposte dall’Autorita’ hanno infatti appurato che ai primi e’ stato ingiustificatamente addebitato l’importo di 100 euro a titolo di costo di disattivazione mentre ai secondi e’ stato richiesto e prelevato l’importo una tantum di 100 euro, comportamento altrettanto indebito in quanto il presupposto addotto per la modifica – ossia la sopravvenienza di un costo aggiuntivo per l’adeguamento della rete – era insussistente. A conclusione del procedimento, l’Autorita’ ha quindi ordinato alle societa’ Italiacom e Italiacom.net di: rimborsare o stornare, entro il termine di 15 giorni dalla notifica del provvedimento, le somme prelevate o, comunque, contabilizzate, successivamente alla data del 15 ottobre 2013; informare, entro il medesimo termine, tutti gli utenti interessati, delle modalita’ con le quali il rimborso e’ avvenuto, consentendo ai clienti, nel caso in cui il rimborso non fosse andato a buon fine, di chiedere che sia effettuato con modalita’ alternative; regolarizzare, entro il termine di 30 giorni, la posizione contabile di tutti i clienti interessati dalla modifica, ritirando anche le azioni di recupero crediti; fornire all’Autorita’, entro il termine di 45 giorni, informazioni dettagliate e analitiche sulle operazioni di rimborso e storno effettuate in esecuzione del provvedimento.
Telecom Italia, fornitore di Italiacom, comunica di avere un credito di 1.5 milioni nei confronti di Italiacom, proprio per questo motivo comincia dal 2 Aprile 2014 staccare la linea fissa ai suoi consumatori ignari della situazione. Salvo Castagna (si scopre nel blog di Andrea Biondi del portale “Il Sole 24 Ore”) smentisce tutto dicendo che non c’è stato alcun distacco, ma solo un guasto tecnico.
I consumatori oltre il danno di aver perso 100 euro, si sono ritrovati anche la beffa di non poter utilizzare il servizio da loro pagato. Quindi adesso sono costretti a cambiare gestore telefonico. Nella rete fissa la portabilità non è veloce come nella telefonia mobile, si possono verificare anche problemi tecnici durante la migrazione. La speranza è che prima o poi venga creato un gestore “cuscinetto” di salvaguardia del consumatore.
Nel frattempo AGCOM ha pubblicato un comunicato per i clienti Italiacom: “A partire dal 1° aprile 2014, a seguito degli inadempimenti contrattuali della società Italiacom che hanno determinato la sospensione dei servizi da parte del fornitore all’ingrosso, molti clienti di Italiacom sono rimasti privi di servizi di comunicazione elettronica. L’Autorità, in previsione dell’eventualità di tale circostanza, lo scorso 24 febbraio con la delibera n. 95/14/CONS aveva ordinato a Italiacom di comunicare ai propri clienti il codice di migrazione affinché, in caso di interruzione dei servizi successivamente al 1° aprile, fosse loro possibile trasferire l’utenza verso altri operatori. Avendo riscontrato che per numerosi utenti è stato impossibile trasferire il proprio numero telefonico a causa della mancata fornitura da parte di Italiacom del codice di migrazione, l’Autorità, a tutela dei diritti di tali utenti, si rende disponibile in via del tutto eccezionale a fornire i codici di migrazione ai clienti di Italiacom che lo chiedessero secondo le modalità indicate sul sito dell’Autorità nella sua pagina dedicata. Si ricorda agli utenti che, per non compromettere il buon esito della procedura di migrazione, nell’aderire all’offerta di un altro operatore, è necessario comunicare a quest’ultimo, oltre al proprio codice di migrazione, i corretti numeri telefonici associati al servizio.“
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