Pagamenti contactless: grandi novità all’orizzonte?

Cronicamente in ritardo, l’Italia potrebbe presto dare il giusto impulso al settore dei pagamenti contactless. Il merito sarebbe attribuibile alle principali compagnie operanti nel settore delle telecomunicazioni, in grado di stipulare alcune partnership con i più importanti istituti di credito, al fine di favorire l’allargamento della platea di quei clienti dotati di smartphone Nfc, che ancora non hanno deciso di utilizzare l’Rfid sul proprio telefonino.

Per il momento, gli accordi più rilevanti sembrano riguardare Telecom Italia e Visa da una parte, e Vodafone e Intesa Sanpaolo dall’altra. Presto i player di comparto non dovrebbero tuttavia mancare: da Fineco a Unicredit, il dinamismo sembra farla da padrona, e le novità si preannunciano piuttosto rilevanti.

La tecnologia Nfc, integrata nella maggior parte degli smartphone di nuova generazione, permetterà a tutti gli italiani di poter effettuare pagamenti contactless in velocità e in sicurezza, conferendo il giusto impulso a un macro comparto (quello dei pagamenti elettronici) che nel primo semestre 2013 ha già potuto garantire una crescita del 14% su base annua.

Nonostante questo impulso, la media italiana è ancora piuttosto bassa: nello Stivale si effettuano circa 31 operazioni annue pro capite contro le 175 effettuate dagli inglesi, le 140 dei francesi o le 54 dei tedeschi. La situazione potrebbe tuttavia cambiare presto, rinvigorita dall’obbligo previsto dal decreto Sviluppo – bis, che imporrà a tutti i negozianti di attrezzarsi di Pos entro il prossimo anno e, soprattutto, dal ruolo che le Telco e i gruppi bancari di principale riferimento sapranno giocare nei prossimi mesi.

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